I problemi in aeroporto sono sempre più frequenti e i viaggiatori devono cambiare i loro piani. Ecco quando si ha diritto ai rimborsi.
Se si verifica uno sciopero che causa la cancellazione o il ritardo significativo di un volo, ci potrebbero essere delle disposizioni legali o politiche che determinano se spetta un rimborso o un risarcimento ai passeggeri interessati.
In linea generale, ci sono regole specifiche stabilite dall’Unione Europea per i voli che partono dall’UE o che arrivano nell’UE e vengono cancellati o subiscono ritardi significativi. Queste regole, conosciute come Regolamento (CE) n. 261/2004, prevedono che i passeggeri abbiano diritto a un risarcimento monetario in determinate circostanze, come la cancellazione del volo il ritardo del volo superiore a determinate soglie temporali.
Tuttavia, lo sciopero è spesso considerato una “circostanza straordinaria“, che può esonerare la compagnia aerea dal dovere di fornire il risarcimento ai passeggeri.
Circostanza straordinaria o no? Ecco come le compagnie aeree provano a negare il rimborso
Prima di tutto è importante sottolineare che, indipendentemente dalla causa che ha determinato un ritardo del volo, l’assistenza ai passeggeri è sempre dovuta, come chiaramente indicato dal Regolamento CE. La compagnia aerea deve fornire pasti e bevande ai passeggeri in base alla durata dell’attesa. Inoltre, se è necessario uno o più pernottamenti, la compagnia deve offrire una sistemazione in hotel.
Quando si verifica uno sciopero nel settore aereo, le compagnie aeree spesso cercano di negare il diritto alla compensazione considerando tale situazione come eccezionale e quindi esentandosi dal dover fornire un risarcimento. Tuttavia, questa interpretazione non è corretta. Una sentenza recente della Corte di Giustizia Europea, la C-195/17 del 17 aprile 2018, ha fornito una nuova interpretazione delle circostanze eccezionali, escludendo lo sciopero del personale da tali circostanze.
Secondo la sentenza, le circostanze eccezionali sono definite come “eventi che, per natura e origine, non sono collegati all’operatività normale del vettore aereo e che sfuggono al suo controllo effettivo”. Di conseguenza, lo sciopero non può essere considerato una circostanza che sfugge al controllo effettivo della compagnia aerea coinvolta.
Nonostante questa chiara indicazione della Corte di Giustizia Europea, alcune compagnie, come ad esempio Ryanair, continuano a negare il diritto alla compensazione pecuniaria in caso di sciopero del personale.
Un’altra situazione in cui non è prevista la compensazione pecuniaria riguarda la notifica anticipata. Anche nel caso di sciopero del personale della compagnia aerea, se la compagnia ha informato i passeggeri con almeno 14 giorni di preavviso, non sarà dovuta alcuna compensazione pecuniaria. In questo caso, i passeggeri avranno diritto solo al rimborso del volo o alla modifica gratuita della prenotazione.
Pertanto, è importante verificare le regole specifiche applicabili al paese di partenza, al paese di arrivo e alla compagnia aerea coinvolta per determinare se spetta un rimborso o un risarcimento in caso di sciopero dei voli.