Arriva il notevole sconto e devi verificare prima di pagare. Ecco come funziona e come sfruttarlo.
L’IMU è una tassa che spetta al proprietario dell’immobile e chi sia in affitto non è tenuto a pagarla. Quando ci sia un regolare contratto di affitto possono scattare agevolazioni relativamente a questa pesante tassa e in questo articolo faremo chiarezza su questo aiuto statale. L’IMU va pagata entro il 16 giugno 2023.
Dopo l’abolizione della TASI, l’IMU è unicamente in capo al proprietario della casa. Non vi è alcuna forma di ripartizione di questa imposta che è legata alla proprietà dell’immobile.
Per le normative attuali l’IMU spetta al proprietario dell’immobile o al titolare dell’usufrutto o all’assegnatario del bene a seguito di provvedimento del giudice. Questa imposta è il principale peso che grava su chi sia proprietario di un immobile ed in tanti casi rende sconveniente questo genere di investimento. Se l’abitazione residenziale concessa in affitto viene locata con un contratto a canone concordato come può essere il diffuso “tre più due” l’IMU può essere versata al 75%.
Lo sconto sull’IMU è possibile ad alcune condizioni
Dal 2016 il proprietario che agevola l’inquilino con il canone concordato gode di uno sconto del 25%. A partire dalla normativa del 2019 il pagamento è interamente in capo al proprietario. Prima dell’abolizione della TASI l’inquilino doveva pagare una quota che oscillava dal 10 al 30%. Oggi il proprietario non gode più di questo aiuto da parte del suo inquilino ma se rientra nei casi di canone concordato ha lo sconto del 25%. In alcuni comuni se si invia un’apposita dichiarazione ci può essere un ulteriore sconto in capo al proprietario.
Infatti l’IMU è un tributo locale e in alcuni casi previsti dalle delibere comunali ci può essere uno sconto aggiuntivo. Questo può arrivare per particolari rendite catastali oppure per zone particolarmente svantaggiate del comune. Questa imposta viene calcolata in base alle tabelle di ciascun comune. L’aliquota base è pari al 8,6 per mille e quella massima ammonta il 10,6 per mille. Il coefficiente IMU è il valore da applicare alla rendita catastale rivalutata per come appare e viene contabilizzata dal catasto del comune.
Ricordiamo che in caso di una ristrutturazione si dovranno prendere a riferimento le rendite catastali precedenti all’intervento e rapportarle a quelle nuove che sono scaturite alla fine dei lavori.
Se l’eventuale variazione catastale è dovuta ad un intervento del Comune la nuova rendita si applicherà soltanto a partire dall’anno successivo a quello della notifica. Per sfruttare lo sconto sull’IMU è importante presentare la documentazione relativa al contratto di locazione entro la scadenza della prima rata.