La Playstation ha attraversato un momento davvero difficile per la sua storia aziendale: un prodotto è stato un vero flop.
Ci si potrebbe aspettare che un gigante della tecnologia mondiale come Sony abbia la capacità di prevedere i disastri commerciali e mettersi saggiamente al riparo da essi. Le cose però non vanno sempre così e, almeno una volta nella sua storia, Sony ha deciso di investire in un progetto che si è rivelato come totalmente fallimentare.
Era il 2012, l’anno in cui uscì la Playstation Vita. Si trattava di una potente console portatile che consentiva di giocare – almeno in teoria – a tutti i maggiori titoli del momento anche al di fuori delle mura di casa. In realtà l’intuizione era estremamente corretta: all’epoca la tecnologia cominciava a disporre degli strumenti adatti a far girare anche i videogiochi più “pesanti” in modalità mobile, quindi almeno in teoria era il momento perfetto per cavalcare l’onda e introdurre una nuova forma di gaming.
Purtroppo, per una serie di congiunture negative e vere e proprie fatalità, la Playstation Vita ebbe vita brevissima.
Perché la Playstation Vita è stata uno dei più grandi fallimenti della Sony?
In linea teorica, per giocare con la playstation Vita non serviva assolutamente nulla, se non la piccola console portatile. La realtà dei fatti però era ben diversa: la memoria interna della console era piuttosto limitata ed era quasi sempre necessario acquistare una scheda di memoria interna al prezzo di 120 Euro. Una necessità che i videogiocatori non apprezzarono moltissimo, soprattutto considerando che al momento del lancio il costo della console era di circa 300 Euro.
Nello stesso momento in cui la Sony investiva sulla Playstation Vita, Nintendo proponeva il Nintendo 3DS, a cui vennero associati immediatamente giochi divertenti ma dalla grafica estremamente semplice come Pokemon, Animal Crossing e Mario Kart.
Le dinamiche poco impegnative di questi giochi si sposavano perfettamente con l’utilizzo della console portatile nei cosiddetti “tempi morti” di un viaggio in bus o della pausa pranzo. Considerando anche che bastava abbassare il coperchio per mettere la partita in pausa per riprenderla in un secondo momento, e che questa funzione non era disponibile sulla PS Vita, il Nintendo 3DS fece molto più successo.
Infine, il colpo di grazie alla PS VITA venne inferto dall’enorme diffusione dei mobile games, ovvero dei giochi per smartphone. Perché comprare una console portatile se ormai il telefono era diventato abbastanza potente da regalare un’esperienza di gaming altrettanto soddisfacente?
Quest’insieme di sfortunati eventi fece sì che la produzione della Play Station VITA fosse interrotta da Sony nel 2019, appena sette anni dopo la sua uscita sul mercato.