Importanti novità che riguardano milioni di persone prossime all’età pensionabile: è possibile andare in pensione anche senza contributi.
La maggior parte di noi non può ritirarsi dal lavoro se non ha raggiunto il requisito contributivo minimo di 20 anni. Eppure alcune persone possono andare in pensione anche senza contributi. Analizziamo la situazione nei dettagli.
Ad oggi in Italia si può andare in pensione a 67 anni se e solo se gli anni di contributi sono almeno 20. Altrimenti- volenti o no- si dovrà continuare a lavorare. In alternativa si può lasciare il lavoro al raggiungimento di 41 anni e 10 mesi di contributi se donne o 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini. In questo caso viene meno il requisito anagrafico: in pratica l’età non conta.
Il Governo Meloni sta lavorando ad una riforma delle pensioni per superare la legge Fornero già entro la fine di questa legislatura. La legge Fornero è sostenuta dall’Europa in quanto ritenuta l’unica capace di salvaguardare la stabilità economica del Paese. Piace decisamente meno ai lavoratori costretti a timbrare il cartellino fino a 67 anni.
Ci sono diversi modi per riuscire ad andare prima in pensione. Con Quota 103 ci si può ritirare a 62 anni, con Opzione donna a 60. Tuttavia è sempre necessario aver maturato un certo numero di anni contributivi. Ci sono, invece, categorie di persone a cui spetta un assegno pensionistico anche senza avere contributi.
In pensione senza contributi: ecco come fare
Raggiungere 20 anni di contributi non è semplice come si potrebbe pensare. Molti iniziano a lavorare in regola anche in età avanzata. Infatti l’età pensionabile ferma a 67 anni non favorisce certamente il ricambio generazionale nelle aziende né in nessun altro settore. Però c’è un modo per andare in pensione senza contributi.
In pochi lo sanno ma c’è un modo di ottenere una simil-pensione anche non avendo contributi versati. Questa misura si rivolge a tutte quelle persone che hanno sempre lavorato in nero o, comunque, senza un contratto regolare fino all’età del pensionamento. Si tratta di un assegno sociale destinato a soggetti con forti difficoltà economiche. Per ottenere questo aiuto, bisogna soddisfare i seguenti requisiti:
- avere almeno 67 anni;
- rientrare nella soglia minima di reddito stabilita per legge;
- risiedere in Italia: la legge ha stabilito che, soggiornando all’estero per più di 29 giorni, l’assegno viene sospeso. Se il soggiorno all’estero dura più di un anno l’assegno sociale viene annullato;
- reddito annuo inferiore a 6.085,43€ se non si è sposati o inferiore a 12.170,86€ se si è coniugati.
Infine arriviamo al punto chiave, ovvero a quanto ammonta l’assegno mensile? L’importo è pari a 468,11€ al mese e viene erogato per 13 mensilità. Per ottenerlo è necessario fare richiesta all’Inps. Si può accedere direttamente al sito tramite Spid, Carta d’identità elettronica o Carta Nazionale dei Servizi oppure ci si può rivolgere ad un patronato.