Un bel po’ di soldi entro la fine dell’anno: ecco come funziona e come averli. C’è bisogno della domanda.
Parlando di pensionati è impossibile non parlare di nuove povertà. Infatti il pensionato fino a pochi anni fa era una persona garantita e che poteva condurre una vita dignitosa. Tra inflazione, Covid e i vari altri disastri che hanno flagellato la vita pubblica negli ultimi anni, il pensionato è diventato un nuovo povero e sono tanti in Italia coloro i quali vivono con pensioni da fame. In questi mesi si sta parlando molto dei soldi in più sul cedolino della pensione o nella busta paga.
Viviamo in una situazione economica durissima e quindi le promesse del Governo di rendere la vita un po’ più facile ai lavoratori o ai pensionati fanno sempre gola. Le pensioni possono aumentare ogni anno grazie alla perequazione che va a compensare la perdita del potere di acquisto. Ma possono arrivare 1.500 euro in più tutti in una volta nel mese di dicembre. Nel 2023 alcuni italiani compiranno 67 anni di età. Oggi molti sono in pensione grazie ad APE sociale.
Questa è una misura temporanea più assistenziale che non previdenziale. Infatti anche se spesso si parla di APE sociale come di una pensione, in realtà si tratta di un assegno ponte che accompagna il pensionato dai 63 anni fino ai 67 anni di età. Per quattro anni ci si potrà ritirare dal lavoro pur non essendo in pensione, ma arrivati ai 67 anni di età scatterà la pensione vera e propria. Su questa questione bisogna essere chiari perché APE sociale non si trasforma automaticamente nella pensione di vecchiaia e per ottenere questa c’è bisogno di fare l’apposita domanda.
Ma la pensione di vecchiaia è molto più conveniente rispetto ad APE sociale. Infatti quest’ultima eroga solo 12 mensilità e non 13. Fino al compimento dei 67 anni di età il pensionato non prenderà mai la tredicesima e non godrà nemmeno delle maggiorazioni sociali e dell’integrazione al trattamento minimo. Anche gli assegni al nucleo familiare sono esclusi con APE sociale così come l’indicizzazione annuale al tasso di inflazione.
Diciamoci la verità: APE sociale permette di uscire quattro anni prima dal lavoro ma è una vera stangata. Con l’arrivo ai 67 anni, il pensionato finalmente avrà la pensione vera e propria. Quindi non ci sarà più il limite dei 1500 euro come importo massimo erogabile e riceverà anche la tredicesima e quindi 1500 euro in più se questa è la sua pensione di spettanza. Ma le vere incognite sono per l’anno prossimo perché non è chiaro se APE sociale sarà confermata anche nel 2024. L’unica cosa che appare ormai certa è che la Quota 41 per l’anno prossimo purtroppo non si farà.
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