La Certificazione Unica è uno strumento essenziale per tutti i lavoratori dipendenti e i pensionati obbligati alla Dichiarazione dei Redditi.
È un documento emesso dal datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta e contiene l’ammontare dei redditi da lavoro o da pensione percepiti e le ritenute attuate per l’anno di imposta di riferimento.
La Certificazione Unica assume particolare rilievo per i contribuenti che presentano il Modello 730 con sostituto d’imposta. È quest’ultimo, infatti, che opererà la trattenuta in busta paga o sul cedolino della pensione (in caso di debito IRPEF) oppure il rimborso (in caso di credito IRPEF). Il documento del 2023, relativo all’anno di imposta 2022, doveva essere consegnato al dichiarante entro il 16 marzo.
Se, invece, il contribuente è tenuto alla presentazione della Dichiarazione dei Redditi con Modello 730 senza sostituto oppure con Modello Redditi Persone Fisiche, le informazioni rilasciate dal sostituto d’imposta non hanno alcuna importanza.
Un altro elemento fondamentale della Certificazione Unica è il reddito da lavoro dipendente o da pensione. Nel caso dei lavoratori a tempo indeterminato, bisogna fare riferimento al punto 1 della documentazione; i dipendenti a tempo determinato, invece, devono leggere il punto 2 e, infine, i pensionati il punto 3.
Vanno verificati anche i giorni effettivamente lavorati o quelli di pensione, indicati ai punti 6 e 7, perché su di essi si calcolano le detrazioni spettanti.
Nella sezione “Ritenute” della Certificazione Unica, sono specificate le ritenute in busta paga, effettuate nell’anno di imposta a cui il documento si riferisce.
Per la CU/2023, relativa al 2022, si trovano i seguenti elementi:
Nel riquadro “Acconto 2022 dichiarante” e “Assistenza fiscale 2022 coniuge“, il contribuente è obbligato alla verifica anche di eventuali acconti IRPEF che il sostituto d’imposta ha trattenuto nel 2022.
Un altro elemento da non dimenticare è l’ex Bonus Renzi di 100 euro, destinato ai lavoratori dipendenti con un reddito massimo di 15 mila euro oppure, a determinate condizioni, a quelli con un reddito non superiore ai 28 mila euro.
Nel caso in cui il contribuente non l’abbia ricevuto, al punto 390 è indicato il codice 2. In caso contrario, è specificato il codice 1, mentre, ai punti 391 e 392, è riportata la cifra erogata e quella non erogata. È un dato fondamentale, perché gli aventi diritto che non hanno ottenuto il sussidio possono recuperarlo nella Dichiarazione; allo stesso modo, i beneficiari ai quali non spettava possono restituirlo.
È fondamentale, infine, verificare l’ultima pagina della Certificazione Unica, perché in essa si trovano tutte le istruzioni per la compilazione del documento.
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