Un’azienda fiorentina crea scarpe da ginnastica con ananas e mele: non è uno scherzo, sono comode e alla moda
Si tratta di una lunga storia d’amore di un’azienda fiorentina che ha deciso di lottare, nel suo piccolo, contro tutto quello che si nasconde dietro la produzione di scarpe di colossi come Adidas, Nike e tutto il settore delle sneakers. Tra sfruttamento, lavoro minorile e inquinamento, i colossi del vestiario sportivo nascondono verità che ormai sono conosciute da tutti e che purtroppo fanno parte delle brutture del mondo che continuano a esistere sotto gli occhi di tutti perché il capitalismo muove realtà ben più grandi della nostra.
È così che è arrivata l’idea dell’azienda fiorentina di specializzarsi nella produzione di sneaker sostenibili, vegane e cruelty free, ottenute con mele e ananas. Merito di un connubio italo-sudcoreano le sneakers sono colorate e alla moda e hanno una resistenza che equivale a quelle prodotte dal petrolio. Nella storia delle eco sneaker sono coinvolti due giovani volti: quello di Giuliana e quello di Dong Seon. C’è inoltre il Made in Italy, un po’ di Corea, e tante bucce di frutta e scarti dell’uva usata per il vino.
Tutto questo messo assieme alla voglia di un mondo migliore, più attento al green e alle migliorie che potremmo apportare alle filiali di produzione di ogni settore se solo si investissero un po’ più soldi e si pensasse un po’ di meno al guadagno. Il sogno utopico di queste due giovani menti ha dimostrato che si può fare e che ciò che manca sembra essere solo la voglia.
Il marchio fiorentino nasce appena quattro anni fa, a partire da un vuoto di mercato avvertito da Giuliana, una dei due fondatori. “Son da sempre appassionata a questi temi e cercavo una scarpa da ginnastica sostenibile, che fosse realizzata in Italia, quindi senza sfruttamento e con sicurezza sul lavoro, con un design accattivante” ha raccontato la fondatrice a Repubblica qualche anno fa.
Per la realizzazione delle Id Eight vengono utilizzati solo residui e scarti della frutta non commestibili. “Un materiale che deriva dalla polimerizzazione di bucce e raspi d’uva, foglie dell’ananas e la similpelle di Frumat, ricavata dagli scarti delle mele attraverso un processo innovativo.
Non utilizziamo nessun materiale poliuretanico.” Hanno continuato a spiegare i due ideatori, entusiasti del progetto. Un chiaro richiamo agli anni ’90, con colori accesi a volte fluo, la rendono una sneakers giovanile ma soprattutto anacronistica e sempre attuale. Sono acquistabili esclusivamente online ma ormai vanno a ruba.
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