Attenzione alla nuova comunicazione che devi necessariamente presentare all’INPS. L’istituto può fermare l’erogazione.
La burocrazia italiana è contorta e quando si va in pensione non si è esentati dai vari adempimenti. I pensionati sono tenuti ad una serie di comunicazioni e di pratiche burocratiche. L’INPS comunica ciclicamente quali sono le carte e i documenti da presentare e se non si è in regola la stangata è dietro l’angolo. È importante ricordare che ci sono vari motivi per i quali la pensione può essere fermata.
Il fatto è che oggi tanti vanno in pensione grazie alle cosiddette quote. Negli anni scorsi si è potuta sfruttare la Quota 100 e la Quota 102 e quest’anno c’è la Quota 103. Grazie a questi strumenti si può andare in pensione prima però c’è il divieto di cumulo dei redditi. Questo è uno dei prerequisiti per andare in pensione con le quote. Difatti il pensionato deve accettare che non può percepire redditi aggiuntivi rispetto a quelli della pensione arrotondando con lavori e lavoretti diversi.
Attenzione a rispettare questi limiti e comunicazioni
L’unica deroga è quella del tetto massimo dei 5.000 euro del lavoro occasionale. Se si ritorna al lavoro sia come dipendente che come partita IVA, la pensione è bloccata d’ufficio dall’INPS e il pensionato è anche chiamato a restituire i soldi. Tanti pensionati, poi, non si ricordano di presentare il modello RED. Alcune pensioni hanno il loro importo collegato ai redditi globali.
Per fare un esempio le pensioni di invalidità sono erogate in modo proporzionale ai redditi. Quando la pensione è erogata in modo connesso al reddito, il modello RED va presentato attorno al mese di febbraio. Se il pensionato dimentica di presentare il modello che rendiconta i redditi, gli saranno fatte pervenire una serie di comunicazioni e poi la pensione può essere sospesa. Un altro motivo che può portare alla perdita della pensione è quello di fraintendere il senso dell’APE sociale.
Se hai APE sociale devi comunque fare domanda
Oggi alcuni italiani sono in pensione grazie a questo strumento, ma APE sociale non è una vera e propria pensione ed è uno strumento ponte che accompagna il lavoratore fino ai 67 anni. Infatti APE sociale si sfrutta a partire dai 63 anni e si percepisce fino ai 67 anni. Quando si arriva all’età della classica pensione di anzianità, questa misura viene bloccata e bisogna presentare per tempo la domanda di pensione tradizionale. Questo è un errore comune perché molti credono che una volta che si è richiesta APE sociale questa a sessantasette anni si trasformerà automaticamente nella classica pensione di anzianità ma ciò non è vero.