Attenzione alle nuove comunicazioni dell’Istituto guidato da Pasquale Tridico ai lavoratori, bisogna mettersi in regola.
I contributi previdenziali e assistenziali sono fondamentali per il lavoratore perché sono la garanzia di avere una pensione un domani. Tuttavia la normativa è complessa e in questo articolo vi sveleremo un’insidia che è importante da conoscere. In Italia sia i lavoratori dipendenti che quelli autonomi hanno il diritto-dovere ai contributi previdenziali e assistenziali. I contributi hanno molteplici funzioni e non servono soltanto per la pensione.
Infatti proprio grazie ad essi si potrà avere la copertura in denaro per i periodi di maternità e di malattia. Ovviamente il grosso dei contributi serve a pagare le pensioni anche se l’INPS ultimamente ha sostenuto che tra vent’anni ci potrebbero essere difficoltà ad erogarle. I contributi vanno versati periodicamente all’INPS o a una specifica cassa professionale. Il pagamento dei contributi non è mai facoltativo: per chi abbia la Partita IVA è obbligatorio versare i propri e per il datore di lavoro è obbligatorio versare quelli dei dipendenti.
Attenzione a mettersi in regola: l’INPS lo chiede ad una categoria
Molti non lo sanno ma i contributi si dividono in due fasce e cioè quelli previdenziali e quelli assistenziali. Il datore di lavoro nel nostro ordinamento è chiamato sostituto d’imposta perché versa i contributi al posto dei lavoratori. Chi non paga i contributi va incontro alle cartelle esattoriali. L’INPS in un recente messaggio ha avvisato che artigiani e commercianti che siano iscritti alla relativa cassa sono tenuti a versare i contributi e per chi non l’abbia fatto arriva la stangata.
L’INPS con il messaggio numero 1619 del 2023 ha avvisato che stanno per arrivare agli avvisi bonari per le rate scadute. Gli artigiani e i commercianti potranno trovare questi avvisi bonari nel loro cassetto previdenziale. L’INPS invierà anche un email a loro e ai loro commercialisti. Gli avvisi bonari riguardano le scadenze di febbraio, maggio, agosto e novembre 2022 ma anche quella di febbraio del 2023.
Se si è in regola ma si riceve la comunicazione bisogna risolvere in questo modo
Se non c’è l’adempimento partirà la cartella esattoriale e tutte le dure conseguenze legate all’esecuzione forzata. Se si riceve la comunicazione ma si è in regola con i pagamenti si dovrà andare alla Cassa artigiani e commercianti, o meglio, sulla sua piattaforma online e accedere alla sezione “Comunicazione bidirezionale”.
Da qui bisognerà cliccare su “comunicazioni” e infine andare su “invio quietanza di versamento”. Così si potrà far presente alla cassa di competenza che si è in regola e che la comunicazione inviata è in congrua.