Stipendi sempre più bassi e potere d’acquisto in caduta libera. Vediamo insieme quanto è diminuito il reddito degli italiani dal 1995.
Che il potere di acquisto abbia subito un crollo pauroso dall’avvento dell’euro in avanti, non è una novità. In questo articolo analizziamo quali sono state le conseguenze sul reddito e chi ci ha rimesso di più.
La storia che avremmo lavorato un giorno in meno guadagnando di più non ha funzionato. Dal 1995 ad oggi il reddito degli italiani è diminuito. Soprattutto è diminuito il potere d’acquisto delle famiglie. Ciò che un tempo si riusciva ad acquistare con 50.000 lire oggi non si acquista nemmeno con 100 euro. Questa decrescita ha ripercussioni sull’economia in generale. A farne le spese non sono solo i privati cittadini che possono spendere meno.
A pagare un prezzo altissimo per il crollo dei redditi e del potere d’acquisto sono anche le attività commerciali, i ristoranti gli hotel. Perché se i cittadini hanno meno va da sé che acquisteranno meno, rinunceranno alle vacanze, andranno meno al ristorante. Non è un caso se un numero crescente di attività tirano giù la saracinesca per non rialzarla mai più. L’economia è un cerchio e tutti siamo collegati.
Reddito: ecco di quanto è diminuito dal 1995
Che la situazione economica dal 1995 ad oggi sia cambiata non è una scoperta dell’ultima ora. Ciò che desta stupore e indignazione è che il cambiamento non abbia migliorato la vita dei cittadini ma, anzi: in molti casi l’ha peggiorata.
Stando al rapporto annuale Confcommercio – Censis, dal 1995 ad oggi il reddito pro capite degli italiani è sceso di 150 euro. L’indagine ha preso in considerazione un campione di mille famiglie, stratificato per area geografica di residenza. Il dato più preoccupante è che non siamo riusciti a tornare nemmeno ai livelli del 2019, cioè prima che la pandemia di Covid colpisse non solo la salute ma anche l’economia del Paese.
Dallo studio è emerso un altro dato importante: i più penalizzati sono i giovani. Le nuove generazioni sono quelle che stanno pagando il prezzo più alto in termini di stipendi da fame, contratti precari, instabilità e incertezza su tutti i fronti. Infatti, è anche per questo che gran parte dei ragazzi e delle ragazze rimandano il proposito di sposarsi, fare figli o comprare una casa. Il Governo di Giorgia Meloni, dopo anni di stasi, ha deciso di mettere mano alla situazione attraverso una riforma fiscale di ampio respiro. La riforma a cui l’Esecutivo sta lavorando riguarderà tutte le principali imposte del nostro sistema tributario: Irpef, Ires, IRAP e IVA. In particolare la riforma dell’IRPEF permetterà a tutte le fasce reddituali di pagare meno tasse e, dunque, torneremo tutti ad avere stipendi un po’ più sostanziosi. Mentre la riforma dell’Ires premierà le aziende che assumeranno a tempo indeterminato.