Quando possiamo chiamare le forze dell’ordine se i nostri vicini di casa stanno litigando? Quando consiste in un reato?
Se tutti noi sogniamo di avere una villa indipendente non è solamente perché questo significa che siamo benestanti o per fare sfoggio di uno stato sociale migliore di quello delle altre persone. Il desiderio di avere un’abitazione indipendente è legato anche alla necessità che il proprio ambiente domestico sia un rifugio dallo stress e dalle problematiche.
Se si vive in condominio, infatti, può capitare che i nostri vicini di casa non siano esattamente la migliore compagnia. Nei casi fortunati si ha infatti un rapporto di cordialità e di rado si potrebbe persino instaurare un rapporto di amicizia, ma nella maggior parte dei casi il rapporto tra vicini di casa è assente o scostante e nei casi peggiori addirittura conflittuale.
Ci sono volte in cui il nostro vicino di casa diventa molesto per via di una diversa visione della gestione dello spazio comune. Molte delle liti tra vicini sono infatti legate ai parcheggi, ai lavori di ristrutturazione e ai pagamenti mensili per la gestione e la pulizia ordinaria degli spazi comuni. La divergenza d’opinione e lo scontro verbale non sono da considerarsi reato, ma un atteggiamento troppo molesto di un vicino potrebbe essere considerato stalking.
Il vicino si può macchiare di reato nel caso in cui ci minacci, ma anche nel caso in cui cominci una campagna di ritorsioni nei nostri confronti (ad esempio se ci riga l’auto con la chiave). Prima di poter ricorrere alle forze dell’ordine, in questi casi bisogna avere delle prove concrete in mano. In ogni caso è sempre meglio cercare di risolvere le controversie recandosi dal giudice di pace e mettendo dei paletti chiari che non possono essere più superati.
Quando chiamare le autorità se i vicini di casa litigano tra loro
Tra le varie molestie di cui un vicino di casa si può macchiare nella quotidianità c’è anche quella sonora. Magari il nostro dirimpettaio rispetta le regole comuni e paga sempre tutto, è disponibile nei nostri confronti e cerca di non creare problemi, tuttavia quando è in casa litiga spesso con i familiari disturba la nostra serenità.
A tutti capita di litigare e di urlare quando si è nervosi, dunque un evento singolo non è da considerarsi molestia e può essere tralasciato. Questo ovviamente se la lite verbale che è iniziata nell’altro appartamento non si prolunga per ore o sembra sfociare in episodi di violenza non solo verbali.
Quando però i vicini di casa litigano costantemente, urlando ad ogni ora del giorno senza curarsi del fatto che possano arrecare fastidio agli altri abbiamo la facoltà di chiamare le forze dell’ordine per disturbo della quiete pubblica. Fattispecie legale che si configura anche nel caso in cui il vicino in questione metta musica ad orari in cui bisognerebbe riposare o la metta ad un volume troppo alto (si configura il reato quando l’inquinamento sonoro supera i 3,5 decibel).
Il disturbo della quiete pubblica è configurato come illecito nel codice civile e prevede una pena pecuniaria di 309 euro. Tuttavia diventa un reato penale se il disturbo causato dai rumori molesti arreca danno ad un gruppo di persone contemporaneamente. In questo caso la pena potrebbe essere di 3 mesi di carcere.