I giovani hanno tante difficoltà, ma dal Governo arrivano vari aiuti per avere soldi subito e maggiore serenità.
Per una famiglia pagare il mutuo e pagare le bollette sta diventando un problema con l’inflazione all’11% e con il lavoro che diviene sempre più precario. Il paradigma neo-liberista dice che ognuno deve farcela soltanto con le sue forze e che lo stato sociale non deve aiutare chi sia in difficoltà. Questo fa pugni con le radici cristiane del nostro Paese e con la profonda influenza che i tanti pensatori della sinistra hanno avuto nei decenni passati.
La sfiducia nei confronti dell’avvenire riguarda soprattutto i giovani. Tanti under 35 continuano a vivere con i propri genitori perché cercarsi una casa da soli e cercare di farcela con le proprie forze oggi appare difficoltoso. Secondo l’Istat il 67,4% dei giovani italiani tra i 18 e i 35 anni non desidera spiccare il volo dal nido e infatti vive ancora con i genitori. È inutile colpevolizzare i ragazzi come si è fatto negli anni scorsi e parlare di pigrizia o di bamboccioni.
Un bonus per diventare indipendenti
La verità è che vivere nel nostro Paese è difficile e in questa fascia di età trovare un lavoro che consenta di farcela è arduo. Dal Governo proprio per arginare questo fenomeno che poi si traduce anche in un crollo della natalità arrivano bonus e incentivi. Lo scopo è quello di spingere i giovani a trovare un lavoro e dunque di vivere in modo autonomo. Il Primo Maggio è stato varato il Decreto Lavoro. Il Governo ha scelto questa data simbolica per sottolineare come l’impegno sia quello di tagliare il Reddito di Cittadinanza ma di potenziare le possibilità di accesso al lavoro.
Per i datori di lavoro che assumano i giovani che non studiano e non lavorano, cioè i cosiddetti NEET c’è il contributo pari al 60% della retribuzione mensile lorda per 12 mesi. Si tratta di un incentivo che vuole rendere particolarmente appetibili sul mercato del lavoro i giovani che non siano impegnati in un percorso di studio e che siano attualmente disoccupati. Un bonus in un certo senso parallelo scatterà dal primo gennaio 2024. Questa nuova misura sarà collegata all’Assegno di inclusione, lo strumento che sostituisce il reddito grillino. Per i datori di lavoro che assumeranno i beneficiari di questo nuovo sussidio ci sarà un bonus.
Vari aiuti dal Governo
Ma il problema per i giovani è anche quello dell’affitto. Le locazioni sono sempre più care a causa dell’inflazione e da questo punto di vista arriva lo sconto Irpef di 313 euro per gli studenti fuori sede oppure per i loro genitori. Passando invece al discorso dell’istruzione c’è il finanziamento Studio Si che attinge ad un fondo di circa 93 milioni di euro e prevede un prestito fino a 50 mila euro senza bisogno di garanzie per gli studenti universitari del Meridione d’Italia.
Per i giovani che invece desiderino comprare la prima casa fino a giugno 2023 è ancora attivo l’incentivo per i mutui. Per godere di questo bonus c’è bisogno di essere giovani under 36 e di stare acquistando un immobile destinato a diventare la propria prima casa e nel quale stabilire la residenza. Questa agevolazione consiste in una garanzia dell’80% del fondo Consap. Ma questi bonus basteranno ai ragazzi per sentirsi autonomi e avere il desiderio di lasciare la casa dei genitori?
Un senso di sfiducia difficile da contrastare
Secondo molti esperti il senso di incertezza e di paura per l’avvenire tende a bloccare i ragazzi sia dal punto di vista dell’autonomia che anche da quello del mettere al mondo figli. La tematica della bassa natalità è strettamente connessa a quella dei NEET ed entrambe si riannodano a doppio filo ad uno stato sociale che eroga poco per portare un po’ di serenità. Tra l’altro come si può sperare che i giovani abbiano fiducia nell’avvenire quando il presidente dell’INPS Pasquale Tridico annuncia che tra vent’anni probabilmente ci saranno forti difficoltà a pagare le pensioni?