Cambia tutto per quanto riguarda il TFR e il TFS dei dipendenti pubblici. Vediamo insieme quali sono le nuove regole.
Importanti novità per quanto riguarda il Trattamento di Fine Rapporto e il Trattamento di Fine Servizio dei dipendenti pubblici. In questo articolo vi spieghiamo che cosa è cambiato e quali sono le nuove regole.
Maggio è un mese fondamentale per i dipendenti pubblici che hanno deciso di richiedere l’anticipo del TFR -Trattamento di Fine Rapporto- o del TFS, cioè il Trattamento di Fine Servizio. Il primo, il TFR, è la normale liquidazione che spetta a tutti i dipendenti- sia del settore pubblico sia del settore privato- assunti a tempo determinato o indeterminato. Il TFS, invece, spetta solo ai dipendenti del settore pubblico assunti fino al 31 dicembre 2000.
Un lavoratore ha il diritto di chiedere una parte di TFR o di TFS in anticipo rispetto alla data di cessazione del rapporto di lavoro. Si tratta di una sorta di prestito che viene erogato dall’INPS o dalle casse previdenziali a cui il lavoratore aderisce. L’anticipo TFR può essere richiesto in qualsiasi momento della carriera lavorativa, mentre l’anticipo TFS può essere richiesto solo in caso di dimissioni volontarie o licenziamento senza giusta causa. Ma da quest’anno non sarà più così: sono state introdotte novità di particolare rilievo per i dipendenti pubblici.
TFR e TFS: ecco le nuove regole
Il decreto 40/2022, entrato in vigore l’1 maggio 2023, ha apportato importanti novità in materia di Trattamento di fine rapporto e di Trattamento di fine servizio. In particolare questo decreto ha introdotto una serie di nuove regole sull’anticipo del TFR e del TFS per i dipendenti pubblici.
Il decreto legge ha stabilito che i dipendenti pubblici potranno richiedere l’anticipo del TFR o del TFS non prima di aver 8 anni di servizio. La nuova regola vale solo per i dipendenti della Pubblica Amministrazione e non per quelli del settore privato. Ma non è finita qui: a breve la Corte Costituzionale si pronuncerà su un’altra questione, cioè il pagamento differito del TFR e del TFS agli statali, che può arrivare a protrarsi fino a 4-5 anni.
Qualora la Corte dichiarasse l’illegittimità dei pagamenti con attese così lunghe si ridurrebbero di parecchio i tempi di pagamento del TFS agli statali.. Oggi, infatti, i tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali sono molto più lunghi rispetto ai tempi di liquidazione del Tfr ai dipendenti pubblici. Questi ultimi ricevono la liquidazione del TFR entro 45 giorni dalla fine del rapporto di lavoro. Gli statali hanno tempi di attesa ben più lunghi: 12 mesi per cessazione del rapporto di lavoro in caso di raggiungimento dei requisiti, limiti di età o di servizio, per andare in pensione; 24 mesi per cessazione del rapporto di lavoro se per dimissioni volontarie. Ma, in alcuni casi, si può arrivare ad attendere anche 5 anni.