Vediamo come comportarci con la banca che ci propone un fondo d’investimento: attenzione a non commettere questi errori.
Quando andiamo in banca è probabile che gli operatori cerchino di indirizzarci verso fondi di investimento creati dallo stesso Istituto o da gestori che hanno sviluppato delle partnership con esso. I fondi di investimento sono un affare ricchissimo per chi li propone ma spesso sono piuttosto deludenti per chi li sottoscrive. Le banche offrono servizi variegati a vari tipi di utenza ma in un certo senso sono anche un negozio.
Infatti le banche sono un negozio che vende fondi di investimento. Il problema quando si parla di questi fondi è molteplice. Innanzitutto c’è una sorta di “conflitto di interessi” perché la banca che ci propone l’investimento è anche quella che ha creato il fondo oppure ha sviluppato un accordo commerciale con la società di gestione che lo ha creato. Dunque il funzionario che ci invoglia verso questo fondo non fa nulla di illegale ovviamente, ma ha tutto l’interesse a farcelo acquistare esattamente come un commesso di un negozio di profumi ha tutto l’interesse a farci acquistare un profumo.
Prodotti in vendita di cui non conosciamo gli ingredienti
Dunque anche se i funzionari della banca si propongono a noi come dei consulenti in realtà sono dei venditori e questo è il primo concetto da non lasciarsi sfuggire. In seconda battuta c’è da sottolineare come parlare di fondo di investimento significa non dire sostanzialmente nulla. Infatti in base a come il fondo è strutturato può trattarsi di un prodotto estremamente prudente come di un prodotto piuttosto spericolato. Bisognerà capire quanto questo fondo è legato alle fluttuazioni delle azioni oppure delle obbligazioni.
Capire questo non è particolarmente semplice per il correntista. Difatti il fondo è una sorta di calderone nel quale ci può essere un po’ di tutto. Tendenzialmente i funzionari della banca tenderanno a dire che si tratta di un fondo in grado di cogliere le opportunità di mercato e quindi di avere i grandi rendimenti che la borsa può offrire, ma con una sorta di paracadute in caso di perdite. Si tratta di formule piuttosto vaghe che rischiano di non avere un contraltare nella realtà. Infatti quando si parla di azioni o di obbligazioni o di qualsiasi tipo di investimento, le possibilità di guadagno sono sempre commisurate ad un rischio.
Attenzione ai rischi
Quindi immaginare qualche magico fondo in grado di poter cogliere i guadagni ma mettere al riparo dai rischi è poco realistico. Prima di sottoscrivere questi strumenti è importante leggere bene le loro condizioni, ma come ripetiamo, in realtà questo esercizio è più teorico che pratico. In concreto per l’uomo comune e persino per chi abbia una certa dimestichezza con le questioni finanziarie andare a comprendere effettivamente cosa c’è scritto nelle decine di pagine proposte dalla banca è veramente difficile. Dunque prima di accettare questi fondi bisogna essere decisamente prudenti perché si rischia di avere in mente la tranquillità del Buono fruttifero delle Poste mentre invece ci si sta imbarcando in un investimento legato agli andamenti di borsa che possono colpire anche duramente chi ci si avventura.