Pensione a 60 anni? Sì ma solo le donne. È quanto stabilito da Governo e Inps. Vediamo insieme tutte le novità inerenti alle pensioni.
Andare in pensione prima è il sogno di milioni di italiani che, invece, si trovano costretti a timbrare il cartellino almeno fino a 67 anni. Governo e Inps hanno raggiunto un accordo per mandare in pensione a 60 anni almeno le donne. In questo articolo analizziamo tutti i dettagli.
Ad oggi l’età pensionabile in Italia è 67 anni con 20 di contributi. Chi non ha raggiunto questa soglia contributiva deve continuare a lavorare. La legge Fornero da molti deve ancora essere digerita. Secondo l’Unione europea è l’unica forma previdenziale in grado di garantire la stabilità economica dell’Italia. Tuttavia non favorisce il ricambio generazionale. Per questo motivo il Governo Meloni sta lavorando ad una riforma delle pensioni che consenta di superare tale legge.
L’Esecutivo sta vagliando diverse possibilità. Mentre, però, Giorgia Meloni e il suo team vorrebbero spingere l’acceleratore sulle misure di pre-pensionamento, l’Inps di Pasquale Tridico frena gli entusiasmi e sostiene che mandare troppi lavoratori in pensione non sia un bene soprattutto perché si stima che molti posti rimarrebbero scoperti per mancanza di figure adeguatamente formate.
Ecco chi potrà andare in pensione a 60 anni
Su un aspetto Governo e Inps hanno trovato un accordo: mandare in pensione a 60 anni almeno le donne. Naturalmente per beneficiare di questa agevolazione è necessario soddisfare determinati requisiti. Vediamo tutti i dettagli.
Con la Legge di bilancio del 2023 è stata riconfermata Opzione donna. Come suggerisce il nome stesso questa misura di pensione anticipata si rivolge unicamente alla platea femminile. Il Governo Meloni l’ha prorogata per tutto il 2023 seppure con cambiamenti e limitazioni. Infatti, a partire dal 2023, Opzione donna si rivolge esclusivamente a:
- lavoratrici disoccupate da anni;
- dipendenti di aziende in crisi;
- lavoratrici con una invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%;
- caregiver, cioè donne che si occupano di qualcuno in famiglia con disabilità grave.
Nel caso di lavoratrici disoccupate da anni o dipendenti di aziende in crisi o con disabilità pari o superiore al 74%, l’età pensionabile è 58 anni. In assenza di questi requisiti l’età per andare in pensione è 60 anni ma in presenza di un figlio è possibile ritirarsi dal lavoro a 59 mentre in presenza di due o più figli una donna può andare in pensione a 58 anni. Tuttavia queste nuove limitazioni non riguardano quelle donne che hanno raggiunto i requisiti minimi entro il 31 Dicembre 2021. In pratica se una donna che non rientra in nessuna delle categorie sopra descritte, ha raggiunto 58 anni di età – o 59 in caso di lavoratrici autonome – e 35 di contributi entro la fine dell’anno 2021 potrà beneficiare ugualmente di Opzione donna.
Le nuove limitazioni previste nel 2023 e l’innalzamento dell’età pensionabile a 60 anni, non riguardano in alcun modo le lavoratrici che hanno raggiunto i requisiti prima del 2022. Se non potete fruire di Opzione donna, potete comunque tentare la strada della classica pensione anticipata. Questa opzione è fruibile dalle donne con almeno 60 anni di età e almeno 41 anni e 10 mesi di contributi. Per gli uomini, invece, lo scivolo per anticipare la pensione prevede il raggiungimento dei 60 anni di età ma un numero di contributi poco più alto: 42 anni e 10 mesi.