C’è un motivo ben preciso se alcuni attaccanti sono più bravi di altri a mettere la palla in rete, e non è solo una questione tecnica.
Pensate che segnare gol dipenda esclusivamente dalle qualità tecniche di un calciatore? Allora vi sbagliate, e anche di grosso. C’è infatti una ragione se gli attaccanti più forti al mondo vengono considerati tali, a prescindere dalla tecnica. Se praticate attivamente il calcio e volete il segreto per metterla sempre dentro, questo articolo potrebbe fare davvero al caso vostro.
C’è prima di tutto una premessa da fare: ogni giocatore, in una classica partita da 90 minuti, ha il pallone tra i piedi per circa due minuti. Ovviamente bisogna cercare di performare al meglio in quei due minuti di possesso palla, ma nei restanti 88 emerge davvero la differenza tra un buon giocatore e un campione. Come utilizzare quindi il tempo passato in fase di non possesso?
Spostiamo ora l’attenzione su due caratteristiche che si presume siano innate, ma in realtà sono allenabili come la tecnica di base: visione di gioco e processo decisionale. Queste ultime sono molto più complesse da allenare e ciò viene affinato soltanto giocando spesso o con un particolare allenamento. Ed è qui che entra in gioco lo scanning.
Lo scanning è quando un giocatore distoglie l’attenzione dal pallone per cercare di apprendere informazioni extra. Ad esempio informazioni utili possono essere la posizione degli avversari, trovare un varco nella linea difensiva, o cercare un compagno a cui passare la palla una volta ricevuta. Un calciatore giovanissimo e implacabile ha già dimostrato di padroneggiare eccezionalmente questa tecnica.
La Norwegian School of Sport Sciences ha infatti analizzato gli schemi di gioco della Premier League dagli anni ’90 ad oggi, ed ha rilevato che un giocatore in particolare è un vero maestro dell’arte dello scanning. Stiamo parlando di Erling Haaland, devastante bomber norvegese in forza al Manchester City, che vanta una media di più di un gol a partita in questa stagione. Haaland riesce ad analizzare al meglio e in breve tempo il posizionamento e il movimento dei difensori avversari. Questa pratica riesce spesso ad evitargli di finire in fuorigioco e di piazzarsi con netto anticipo nella zona in cui finirà il pallone, mettendosi nelle condizioni migliori per segnare.
Per farla semplice, lo scanning consiste in questo: guarda la palla quando un tuo compagno o un avversario ce l’ha tra i piedi, distogli lo sguardo da essa quando è in movimento e nel mentre guardati attorno, “scannerizzando” tutte le informazioni che riesci a reperire. Così facendo, riuscirai a piazzarti meglio per ricevere il pallone e giocarlo con qualità più elevata, permettendoti conseguentemente di segnare più gol.
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