Molte persone si chiedono se sia legale guidare l’auto di qualcun altro. La risposta è sì, ma ci sono delle conseguenze da considerare.
La questione di guidare un’auto intestata a qualcun altro solleva diverse considerazioni legali e assicurative. In generale, il proprietario di un veicolo è la persona il cui nome compare nel certificato di registrazione del veicolo, noto anche come libretto di circolazione o carta di circolazione. Tuttavia, ci sono situazioni in cui è possibile guidare un’auto intestata a qualcun altro, a condizione di rispettare le normative vigenti e ottenere l’autorizzazione appropriata.
In effetti, almeno una volta nella vita, capita a tutti di mettersi alla guida del veicolo di proprietà del coniuge, del fratello, di un parente o di un amico. Prima di farlo, tuttavia, è importante tenere presente le disposizioni di legge: non sempre è consentito e, se si viola la normativa, le sanzioni possono raggiungere cifre superiori a 3.500 euro.
Anche se molti non ne sono consapevoli, esiste un articolo nel Codice della Strada che disciplina la guida di un’automobile intestata a un’altra persona, datato 4 novembre 2014. La normativa stabilisce che nella maggior parte dei casi guidare un’automobile non intestata a noi non comporta problemi particolari: se il veicolo è intestato a un familiare convivente, l’uso è sempre consentito.
La situazione è diversa, tuttavia, se non si convive con il proprietario. La legge afferma che è possibile guidare un’automobile intestata a un familiare non convivente o a un amico, ma per un periodo continuativo non superiore a 30 giorni. Se l’utilizzo supera il mese, è necessario segnalarlo all’Ufficio della Motorizzazione Civile. Trascorso questo periodo, è obbligatorio annotare il nome del nuovo proprietario sulla carta di circolazione.
In caso di controllo, se non si è in regola e le autorità di polizia sono in grado di dimostrarlo, si rischia una sanzione che varia da 516,46 a 2.582,28 euro.
In ogni caso, quando si guida un’auto altrui, ci sono due conseguenze importanti da considerare in anticipo. La prima riguarda l’assicurazione nel caso di un incidente stradale. Se hai accettato una clausola che limita la copertura assicurativa solo ai danni causati dal proprietario dell’auto o da altre persone da lui nominate all’assicurazione prima della sottoscrizione della polizza, la compagnia assicurativa potrebbe richiederti di rimborsare i soldi pagati alla controparte.
La seconda conseguenza riguarda le multe stradali. Se la persona a cui hai prestato l’auto commette una violazione del codice della strada, tu potresti essere considerato corresponsabile dell’infrazione e, di conseguenza, essere obbligato a pagare insieme a lui l’ammenda, in solido.
In conclusione, è possibile guidare un’auto intestata a qualcun altro ottenendo l’autorizzazione del proprietario o diventando un guidatore secondario nell’assicurazione dell’auto. È importante seguire le norme legali e assicurative pertinenti per evitare conseguenze indesiderate.
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