Importanti novità per quanto riguarda il Superbonus, il Sismabonus e i lavori finalizzati al superamento delle barriere architettoniche.
A partire dal 2 maggio è diventata operativa la piattaforma dello spalma-crediti che riguarda il Superbonus 110%, il Sismabonus e tutti i bonus per lavori finalizzati al superamento delle barriere architettoniche. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Lo stop da parte del Governo Meloni al Superbonus 110% ha gettato nel panico milioni di italiani che avevano già avviato i lavori. In particolare a temere erano le imprese le quali rischiavano di non rientrare nei costi e fallire. Ora in arrivo una buona notizia. Infatti nella legge di conversione del decreto Cessioni è stata prevista una misura per sbloccare i crediti incagliati: lo “spalma crediti”.
La misura spalma crediti consente a cessionari e fornitori, che hanno acquisito gli sconti in fattura, di poter utilizzare il credito in un arco temporale più lungo. In particolare la legge prevede che per gli interventi di Superbonus, Sismabonus e tutti quelli finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche, i crediti d’imposta possano essere fruiti in 10 rate annuali.
Ecco come funziona la detrazione in 10 anni
Un sospiro di sollievo per chi temeva di perdere tutto dopo lo stop al Superbonus e alla cessione dei crediti edilizi. Finalmente è arrivata una buona notizia. La misura spalma crediti consentirà la detrazione spalmata in 10 anni. Questa possibilità si applica ai crediti d’imposta derivanti dalle opzioni per la prima cessione o per lo sconto in fattura comunicate all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2023.
Nel dettaglio il nuovo provvedimento del Governo prevede che la quota residua di ciascuna rata annuale dei crediti d’imposta, possa essere ripartita in 10 rate annuali di pari importo. La ripartizione può essere effettuata per la quota residua delle rate dei crediti riferite al Superbonus, al Sismabonus e agli interventi finalizzati all’eliminazione di barriere architettoniche.
Attenzione però perché ci saranno dei paletti molto rigidi da rispettare. Infatti ogni nuova rata annuale – risultante dalla ripartizione della rata originaria – potrà essere utilizzata esclusivamente in compensazione, dal 1° gennaio al 31 dicembre del relativo anno di riferimento. Le rate non potranno subire ulteriori ripartizioni e la quota del credito d’imposta non utilizzata nell’anno non potrà essere fruita negli anni successivi o richiesta a titolo di rimborso.
Per poter usufruire della ripartizione, il soggetto titolare dei crediti deve fare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate specificando la tipologia di credito e la rata annuale da ripartire nei successivi dieci anni e il relativo importo. La comunicazione avrà validità immediata e non potrà essere rettificata o annullata. Dal 2 maggio fino al 3 luglio la comunicazione all’ Agenzia delle Entrate dovrà essere fatta direttamente da parte del fornitore o del cessionario titolare dei crediti. A partire dal 3 luglio 2023, invece, la comunicazione potrà essere inviata anche avvalendosi di un intermediario tramite lo stesso servizio.