Dall’INPS arrivano numerose misure che consentono di colmare gli anni che mancano alla pensione con delle rendite.
Dopo una vita passata a lavorare l’unico desiderio è quello di potersi riposare e di godere della pensione. Dopo la riforma Fornero i limiti per andare in pensione sono stringenti e tanti non rientrano per età o contributi. Andare avanti nel lavoro quando ci si sente stanchi non è facile e la pensione sembra un miraggio. Non tutti sanno però che esistono delle alternative che consentono di attendere i requisiti della pensione beneficiando di alcune rendite.
L’INPS in taluni casi che vedremo eroga un’indennità-ponte in attesa della pensione. Sono varie le misure che consentono di ottenere un assegno mensile in attesa di maturare i requisiti. Vengono alle volte chiamati accompagnamenti alla pensione o scivoli. Innanzitutto c’è la Naspi. L’indennità per i disoccupati si può avere per due anni quando si è perso il lavoro non per propria volontà. Se si viene licenziati dopo quattro anni almeno di lavoro continuativo, si può avere la Naspi per 24 mesi.
Le varie misure che accompagnano alla pensione
Per il disoccupato di 65 anni significa arrivare alla pensione di vecchiaia ordinaria. Un’alternativa è quella dell’Ape sociale. Questa misura è messa in campo per i caregiver, disoccupati, invalidi e lavoratori che svolgono mansioni gravose. In questo caso basta avere 63 anni di età e 30 anni di contributi oppure 32 o 36 anni se parliamo di lavori gravosi. L’APE sociale è una misura-ponte che accompagna alla pensione nel periodo che va dai 63 ai 67 anni di età.
Il prepensionamento oggi può essere concesso dal datore di lavoro col contratto di espansione e con l’isospensione. Per queste misure serve un accordo tra aziende e sindacati e particolari requisiti relativi riassetto aziendale e all’ingresso di figure lavorative giovani al posto di quelle che beneficiano dell’uscita dal lavoro. Con l’isospensione si può andare in pensione già 7 anni prima rispetto alle pensioni ordinarie e dunque a 60 anni di età.
Isospensione e contratto di espansione
L’isospensione può scattare quando l’azienda abbia almeno 15 dipendenti e il contratto di espansione riguarda le aziende che abbiano almeno 50 dipendenti. Pochi lo sanno ma esiste anche una misura che accompagna alla pensione i commercianti. È uno strumento pensato solo per loro ed è la cosiddetta rottamazione delle licenze. Se il negoziante o chiunque svolge attività commerciale consegna al Comune la licenza, può ricevere un’indennità che parte dai 62 anni per gli uomini e dai 57 per le donne.
Bastano solo 5 anni di contributi nel fondo INPS per artigiani e commercianti. Un’altra misura poco nota si chiama RITA che sta per rendita integrativa temporanea e anticipata. In questo caso il lavoratore va in pensione a 62 anni oppure a 57 anni se è disoccupato da almeno due, quando ci siano almeno cinque anni di versamenti minimi in un fondo di previdenza complementare o integrativa.