Se sei stato bocciato ad un concorso pubblico ma sospetti ci siano state irregolarità, puoi fare ricorso. Vediamo come.
Sono tanti i giovani – e anche meno giovani – che partecipano a concorsi pubblici nella speranza di conquistare il tanto agognato posto fisso. In questo articolo vi spieghiamo cosa dovete fare nel caso in cui siate stati bocciati e avete il sospetto che vi siano state delle irregolarità.
Essere bocciati non piace a nessuno. Tuttavia ci sono esami ed esami. Essere bocciati ad un esame universitario non è poi così grave: si può tentare alla sessione successiva. Ben diversa è la situazione di chi viene bocciato ad un concorso pubblico nel quale aveva riposto tutte le speranze per trovare lavoro.
Sono sempre di più i giovani, anche laureati, che partecipano ai concorsi pubblici per raggiungere il tanto agognato obiettivo del.posto a tempo indeterminato. Nei mesi scorsi non sono mancati i casi di neolaureati che hanno partecipato al concorso per diventare operatori ecologici e poter mettere sù famiglia grazie ad uno stipendio fisso. Se si viene bocciati perché non adatti a quel ruolo è un discorso; tutt’altra storia se si pensa vi siano state irregolarità. In questo caso si può fare ricorso.
Concorso pubblico: ecco come fare ricorso in caso di bocciatura
Diverse persone ritengono- a volte a ragione e a volte a torto – di non aver superato un concorso pubblico non perché non fossero sufficientemente preparati ma perché ci sono stati vizi di forma e irregolarità. In particolare alcuni fanno ricorso sostenendo di essere stati discriminati per alcune loro caratteristiche o scelte di vita.
Il ricorso contro una bocciatura ad un concorso pubblico può essere presentato sia da un singolo sia da più soggetti. Il ricorso deve essere presentato – tramite un avvocato – al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) e deve contenere un riassunto chiaro ed esaustivo di tutti i punti sui quali si sono riscontrate anomalie o irregolarità. È possibile richiedere anche di vedere le correzioni della prova che hanno portato alla bocciatura. Nel ricorso deve essere specificato anche se si ritiene di essere stati discriminati per una delle seguenti ragioni:
- razza o etnia di appartenenza;
- classe sociale;
- orientamento sessuale;
- religione professata.
Una volta presentato il ricorso, spetta al Tribunale amministrativo decidere se procedere alla revisione della graduatoria finale che ha determinato la bocciatura o annullare la richiesta qualora le prove addotte siano ritenute insufficienti. Ci sono tempistiche precise da rispettare: il ricorso deve essere presentato entro massimo 60 giorni dalla data di pubblicazione delle graduatorie. Rientrano nel calcolo dei 60 giorni tutti i giorni e non solo quelli lavorativi. I costi per fare ricorso non sono esigui: si va dai 4mila fino agli 8mila euro.
Per fare ricorso al Tar contro una bocciatura ad un concorso pubblico è necessario presentare i seguenti documenti:
- bando di concorso;
- carta di identità o altro documento di identità in corso di validità;
- graduatoria;
- titoli di studio presentati e non regolarmente accreditati.