Le novità provenienti dall’Unione europea rischiano di cambiare tutto in materia di pensioni di vecchiaia, reversibilità e invalidità.
Milioni di italiani attendono con impazienza il momento di ritirarsi dal lavoro e andare in pensione. Ma le novità introdotte dall’Unione europea rischiano di cambiare le carte in tavola. Vediamo insieme cosa potrebbe succedere.
Sono tanti gli italiani che vorrebbero ritirarsi dal lavoro. In Italia l’età pensionabile è ferma a 67 anni purché se ne abbiano almeno 20 di contributi altrimenti si deve continuare a lavorare. Diversamente, chi ha raggiunto 41 anni di contribuzione – di cui almeno uno versato prima di aver compiuto 19 anni- può andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica. Ben poche persone, tuttavia, hanno iniziato a lavorare in modo regolare e continuativo prima dei 19 anni.
Il Governo Meloni ha intenzione di superare la legge Fornero entro la fine di questa prima legislatura. Uno degli obiettivi dell’Esecutivo è favorire il ricambio generazionale nel mondo del lavoro attraverso varie forme di prepensionamento. Purtroppo L’Europa non è d’accordo e si è recentemente espressa a riguardo. Secondo l’Europa consentire alle persone di ritirarsi dal lavoro prima dei 67 anni potrebbe causare grossi problemi alle casse dello Stato.
Pensioni: ecco cosa potrebbe succedere
Le pensioni sono uno degli argomenti più sentiti nel nostro Paese. L’età pensionabile portata a 67 anni dall’ex ministro Elsa Fornero risulta ancora indigesta a molti. L’Unione europea potrebbe intervenire per modificare l’attuale situazione previdenziale ma non è detto che i cambiamenti vadano a favore di chi deve andare in pensione.
Al momento, una delle ipotesi più probabili, è che l’Ue possa approvare uno scostamento di bilancio per l’Italia per l’aumento degli importi delle pensioni di vecchiaia, reversibilità e invalidità. Questo servirebbe a rilanciare i consumi e dare una nuova spinta all’economia. Tuttavia è da escludersi che l’Europa approvi l’abbassamento dell’età pensionabile per tutti. Infatti da sempre l’Ue sostiene la riforma Fornero. È stato più volte ribadito che la legge Fornero è l’unica legge capace di garantire ancora sostenibilità finanziaria al Paese. Al massimo l’Unione europea potrebbe concedere forme di prepensionamento ma a costo di una notevole riduzione dell’assegno.
Invece, importanti novità sulle pensioni, sono arrivate dal nuovo Decreto Lavoro. È stata approvata la proroga di contratto di espansione per andare in pensione fino a 5 anni prima come è stata approvata anche la proroga di isopensione per andare in pensione addirittura fino a 7 anni prima. Ha ricevuto il via libera anche il nuovo decreto invalidità che contiene provvedimenti per il miglioramento delle condizioni di vita di disabili e invalidi e delle prestazioni assistenziali. Infine è stata approvata la nuova riforma del Fisco che coinvolgerà tutte le principali imposte del nostro sistema tributario. In particolare, la revisione delle aliquote Irpef, ridurrà le tasse e, di conseguenza, aumenteranno gli importi delle pensioni.