Sono cambiate le regole riguardo i mutui. In particolare è cambiato il numero di rate che si possono saltare o pagare in ritardo.
Sempre più persone saltano le rate del mutuo o le pagano in ritardo a causa di difficoltà economiche. In questo articolo vi spieghiamo cosa succede in caso di mancato pagamento di più rate e cosa è cambiato con il nuovo Governo.
Di questi tempi i problemi che ruotano attorno ai mutui sembrano non avere limiti. Il primo ostacolo è riuscire a farsi dare il mutuo dalle banche che, da un anno a questa parte, hanno ristretto parecchio le maglie e alzato l’asticella delle garanzie da fornire. Il secondo problema sono i tassi di interesse che, per volere della Bce, continueranno a crescere per i prossimi mesi. Infine c’è da valutare la sostenibilità delle rate.
Alcune tipologie di mutui prevedono la possibilità di saltare alcune rate, o di pagarle in ritardo, o di posticipare alcune rate alla fine del piano di finanziamento senza alcuna sanzione, né interesse. Tuttavia, di questi tempi, non sono poche le persone che saltano diverse rate del mutuo a causa di difficoltà economiche. Saltare alcune rate non significa non pagarle mai ma comporta il pagamento alla fine del mutuo. La legge prevede regole specifiche in tal senso ma nel 2023 sono state apportate alcune modifiche.
Ecco quante rate del mutuo si possono saltare
Una persona, o una famiglia, possono ritrovarsi a non riuscire a pagare una o più rate del mutuo a causa di difficoltà economiche. Non si tratta di situazioni così rare come si può credere. In caso di mancato pagamento del mutuo, la banca può pignorare la casa. Tuttavia la legge prevede che, entro un certo numero di rate saltate o pagate in ritardo, questo non succeda.
Le rate di un mutuo 2023 che si possono saltare o pagare in ritardo sono al massimo 18 e non consecutive. Il pagamento in ritardo di un mutuo si verifica quando una rata viene pagata tra il 30esimo e il 180esimo giorno dalla scadenza. In questo caso il mutuatario può essere dichiarato moroso ed è tenuto a pagare gli interessi di mora. Questi ultimi scattano anche in caso di pagamento in ritardo di una rata di mutuo di soli 2 giorni.
Fortunatamente il ritardo o il mancato pagamento di una rata o di poche rate del mutuo non comportano il pignoramento dell’abitazione. In tal senso, nel 2023, è stata introdotta un’importante novità: il numero di rate non pagate necessarie per attivare la procedura di pignoramento di casa e messa all’asta sono, infatti, salite da 7 a 18. Solo trascorso tale periodo la banca può rivendicare il diritto di ipoteca sull’immobile e decidere di metterla all’asta.
Solitamente, prima di arrivare al pignoramento, la banca segnala il mutuatario inadempiente al cosiddetto Crif -Centrale Rischi di intermediazione finanziaria -da cui si viene poi cancellati solo rispettando regole e determinate tempistiche che sono le seguenti:
- per pagamenti in ritardo di 1 o 2 rate si viene cancellati dopo 12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione dei pagamenti e solo a condizione che nei 12 mesi i pagamenti siano stati sempre regolari;
- per pagamenti in ritardo si 3 o più rate, si viene cancellati dopo 24 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione dei pagamenti e solo a condizione che nei 24 mesi i pagamenti siano stati sempre regolari.