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Allarme pensioni: chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 potrebbe non averla mai | Stangata INPS

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Riccardo Magliano

Il sistema pensionistico italiano sta peggiorando a vista d’occhio. Comincia a farsi sentire quello relativo a chi lavora dal 1996 in poi.

Uno dei fattori che hanno portato il sistema pensionistico italiano ad essere tanto confuso quello dei cambi di regole. Un cambio particolarmente importante è stato fatto nel 1996, ma i suoi effetti si cominciano a vedere soltanto adesso, e non sono buoni.

Allarme pensioni: chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 potrebbe non averla mai | Stangata INPS
Chi ha cominciato a lavorare dopo il 1996 potrebbe non andare in pensione – ANSA – ilovetrading.it

Nel 1996 la riforma del sistema pensionistico ha completamente cambiato la formula di calcolo degli assegni pensionistici e del conteggio dei contributi per poter andare in pensione. Questo è stato fatto in un’ottica di risparmio da parte dello Stato sulle pensioni pubbliche, visto che già allora si stava notando come la popolazione italiana cominciasse a diventare sempre più vecchia. Il nuovo sistema di calcolo degli importi delle pensioni ha reso il calcolo di tipo contributivo anziché retributivo. La differenza sta nel fatto che il calcolo retributivo prende in considerazione anche gli ultimi stipendi percepiti prima del pensionamento, che tipicamente sono quelli più alti. Con il calcolo contributivo questo fattore sparisce e si calcola il valore dell’assegno pensionistico solo dai contributi versati.

Questo secondo tipo di calcolo delle pensioni porta a degli importi mensili decisamente più bassi rispetto a quelli calcolati con calcolo retributivo. La misura è stata introdotto con le pensioni che vengono calcolate in maniera mista, ovvero che tutti gli anni di contributi versati prima del 1 gennaio 1996 sono calcolati nella maniera retributiva, tutti gli anni di lavoro successivi a quella data sono calcolati in maniera contributiva. Il calcolo misto risulta nel valore della pensione che è un mix dei due calcoli fatti in due tempi diversi.

Cosa succede a chi ha cominciato a lavorare dopo il 1996

Visto che il calcolo contributivo risulta in un assegno pensionistico inferiore rispetto a quello contributivo, va da sé che più tempo passa da quel fatidico 1 gennaio 1996, più i nuovi pensionati hanno pensioni maggiormente calcolate con il contributivo, e quindi assegni pensionistici più bassi. Per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1996, quindi, le pensioni saranno molto più basse dei loro predecessori. Questi vengono considerati contributivi puri e sono o saranno i pensionati con i redditi più bassi dal boom economico.

Allarme pensioni: chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 potrebbe non averla mai | Stangata INPS
Sistema di calcolo delle pensioni, rischiano i contributivi puri – ANSA – ilovetrading.it

Questo sempre ammesso che queste persone possano arrivare alla pensione. Con i contributivi puri c’è anche un problema per quanto riguarda i requisiti pensionistici. Ad oggi in Italia si può andare in pensione a partire dall’età di 67 anni a condizione che abbiamo completato il versamento di almeno 20 anni di contributi presso l’INPS. Con i contributivi puri si aggiungere una ulteriore difficoltà.

Perché i contributivi puri potrebbero non andare in pensione

Con la legge che ha cambiato il sistema di calcolo pensionistico nel 1996 è stata aggiunta una clausola che nelle intenzioni vorrebbe impedire ai lavoratori di ritirarsi con una pensione troppo bassa.

Secondo la legge il lavoratore potrà andare in pensione soltanto dopo aver versato abbastanza contributi da garantirsi una pensione di almeno 10.992,73 euro in un anno. Per come funziona il sistema di calcolo dell’INPS per le pensioni, questa cifra non è raggiungibile con 20 anni di contributi, ne occorrono necessariamente di più.

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