Si può smettere di fare shopping compulsivo? La risposta è sì: ci si può proteggere da questa cattiva e dispendiosa abitudine, specie se si esplica online.
Lo shopping compulsivo va inteso come una vera e propria dipendenza psicologica. Chi soffre di questo disturbo vive un’ossessione: pensa continuamente allo shopping e non riesce a vivere senza acquisti. L’impulso è più forte della ragione e della volontà, e il desiderio diventa una forza soverchiante e distruttiva.
Per chi soffre di shopping compulsivo la situazione è parecchio peggiorata con l’esplosione dei siti e-commerce. Infatti ora è sempre più facile e immediato fare acquisti: tutto è a portata di click. Diminuiscono anche il controllo e i meccanismi di autodifesa. Il bene acquistato sembra aleatorio nello schermo, meno invadente, e quindi non si avverte il peso formale dell’acquisto. E così il compulsivo continua a comperare oggetti di cui non ha bisogno.
Le vetrine possono essere tentazioni ingestibili, siano esse fisiche o digitali. Ed è dimostrato come sempre di più le persone soffrano di questa patologia. A essere colpite sono soprattutto le donne, tra i trentacinque e i quarant’anni, appartenenti alla classe media. Secondo gli ultimi studi promossi dall’UE, maggiormente esposte al rischio sono le persone tra i ventitré e i trentuno anni. Ma molto spesso il disturbo si manifesta precocemente, già dopo i sedici anni.
Secondo i dati, le persone che soffrono di shopping compulsivo in Europa sono fra l’uno e il sei per cento della popolazione. In media fanno diciassette acquisti al mese. E possono passare fino a sette ore al giorno, sempre in media, a fare acquisti. Va da sé che l’atto di comperare senza limiti è spesso la conseguenza di un disagio psicologico legato a insicurezza patologica, crisi di ansia, disturbi dell’umore e depressione.
Si può uscire da questa condizione? Di solito, ogni patologia psicologica ha bisogno di un intervento professionale, ma il sofferente può comunque fare molto da solo, impegnandosi almeno a livello mentale. Il primo passo è quello di stabilire un tetto di spesa mensile, oltre il quale bloccarsi.
Per questo è fondamentale avere costante controllo su estratti conto e scontrini. Conservare tutti questi documenti fiscali aiuta. Può essere utile anche tenere un diario, in cui segnare ogni nuovo acquisto, per rendersi conto che spesso si comprano cose inutili.
Diventa poi fondamentale bloccare tutti quei siti che “istigano” all’acquisto, e magari evitare di recarsi fisicamente in luoghi dove ci sono negozi che possono far cadere in tentazione. Riguardo, l’e-commerce, un’indagine della Commissione UE ha evidenziato che su 399 piattaforme di acquisti online ben 148 usano i “Dark Pattern”, cioè strategie manipolatorie, per indurre gli utenti a spendere più del dovuto o a rilasciare informazioni sulla loro privacy.
Dunque, tantissimi siti ed app di shopping online ricorrono a trucchetti per spingere i consumatori a fare acquisti frettolosi e senza ragionare. Tutti quei siti che propongono sempre nuove offerte probabilmente stanno puntando a giocare sull’emotività delle persone: stimolano un senso di urgenza o di timore di perdere un’occasione irripetibile.
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