Vediamo come funziona, per le norme attuali, la disciplina che consente di evitare il pagamento dei debiti di varia natura.
Per i cittadini è rilevante sapere che c’è un tempo massimo entro il quale si può far valere il diritto di riscuotere un credito. Superati questi termini arriva la prescrizione e questo differenzia i diritti patrimoniali da quelli personali. Coloro i quali hanno un credito nei confronti di un’azienda, di un professionista o di un cittadino devono rispettare taluni termini che vengono esplicitati nell’articolo 2934 del codice civile che chiarisce anche l’estinzione di questi diritti.
In generale ogni diritto si estingue per prescrizione se il titolare non lo esercita nei tempi prescritti dalla legge. Questi termini possono arrivare fino a dieci anni ma in alcuni casi si scende a tre anni o addirittura sei mesi. La prescrizione viene interrotta ogni volta che il titolare manifesta la volontà di esercitare il proprio diritto. Vediamo un’utile guida che può orientare da questo punto di vista. Se il credito deriva da un contratto o da una obbligazione la prescrizione scatta in dieci anni.
Ci sono crediti che hanno termini di prescrizione più bassi dei 10 anni
Giunge in cinque anni la prescrizione dei crediti che nascono dal risarcimento del danno da fatto illecito, le indennità per cessazione di rapporto di lavoro, le annualità delle rendite, il capitale dei titoli di Stato e le annualità delle pensioni alimentari. Stesso discorso vale per le dichiarazioni dei redditi, i canoni degli edifici locati, spese condominiali, assicurazioni, eccetera. Le parcelle dei professionisti e il bollo auto si prescrivono in tre anni.
Le bollette di luce, acqua e gas si prescrivono in due anni mentre i premi assicurativi e gli abbonamenti ai centri sportivi così come le rette scolastiche si prescrivono in un solo anno. Ci sono anche casi di crediti che si prescrivono in appena sei mesi e parliamo dei diritti di pagamento in caso di vitto e alloggio ai clienti. Chi deve riscuotere un credito ha l’onere di quantificare la somma da recuperare e trovare il domicilio e residenza del debitore.
La procedura per chi deve riscuotere i crediti
L’ente di riscossione deve fissare un termine chiaro per il pagamento e intimare che si ricorrerà al recupero coatto con aggravio di spese. Questo procedimento può includere anche pignoramenti, blocco dell’auto e del conto corrente. L’iter per il recupero dei crediti è ben preciso e se si superano i tempi che abbiamo illustrato prima chi deve restituire i soldi può beneficiare della prescrizione ed evitare di rimborsare la somma legalmente.