La bomba occupazionale creata dall’AI viene colpevolmente ignorata dalla politica e dai sindacati ma il suo impatto sarà devastante.
Gli esperti rilanciano con forza la consapevolezza che l’intelligenza artificiale renderà obsoleti tantissimi posti di lavoro. Gli scrittori, i fotografi, i cassieri, i conducenti di autobus e taxi: l’elenco dei lavori che ben presto saranno inutili si allunga sempre di più. Chat GPT ed un nutrito gruppo di software potranno scrivere testi e realizzare grafiche al posto degli esseri umani. I cassieri e gli impiegati di banca già oggi vengono tagliati pesantemente e il trend continuerà.
Grazie all’auto a guida autonoma, i tassisti e i conducenti di mezzi pubblici saranno inutili nell’arco di pochi anni. Non sono scenari da romanzo di fantascienza ma realtà concrete ed attuali che la politica e il mondo sindacale stanno colpevolmente ignorando. Quando si parla di stipendi e pensioni tutti comprendiamo perfettamente che si tratta di grandi temi sociali che incidono sulla vita di tutti. Quando si parla di intelligenza artificiale siamo tutti colpiti da una sorta di cono d’ombra mentale che ci impedisce di capire che stiamo parlando parimenti di grandi temi sociali.
Consideriamo gli sviluppi dell’intelligenza artificiale come un simpatico e divertente progresso che ci semplifica la vita e non siamo ancora riusciti a concettualizzare il fatto che stiamo parlando di un’ondata di disoccupazione senza precedenti. Gli esperti lo stanno ribadendo con forza ormai da anni ma non vengono ascoltati. Sembra un po’ di assistere al mito di Cassandra Unito al romanzo sulla creatura del dottor Frankenstein.
La progressiva ondata di disoccupazione andrebbe affrontata da oggi con un ripensamento radicale dello stato sociale. Continuare ad insistere sul mito del lavoro a tutti i costi quando siamo perfettamente consapevoli che tante occupazioni saranno rese obsolete è miope. Parimenti miope è pensare che nuovi lavori sostituiranno quelli vecchi. L’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante anche sul fronte della programmazione e quindi anche ipotizzare irrealisticamente un futuro nel quale il mondo del software riassorbirà i lavoratori che ha fatto venire meno è assurdo.
Proprio mentre in Italia si parla dell’insostenibilità delle pensioni a causa dello sbilanciamento tra pensionati e lavoratori e si cerca di correggere il fenomeno stimolando la natalità, dal mondo dell’informatica arriva la fosca profezia che ci annuncia che, anche stimolando le coppie ad avere più figli, molto probabilmente questi sono destinati ad essere disoccupati o sottopagati a causa di un mondo del lavoro sempre meno generoso.
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