Il DEF 2023 è stato approvato poco tempo fa dal Consiglio dei Ministri e prevede diverse novità. Ecco cosa ci aspetta nel nostro futuro economico.
Il problema fondamentale da risolvere per il Governo in carica è quello economico. Il nuovo DEF presentato il 1 maggio al Consiglio dei Ministri ha già dato le linee guida sulle azioni dell’esecutivo in merito alle manovre economiche fino all’anno prossimo. Ecco cosa ci aspetta.
Martoriata prima dalla pandemia e poi dalla guerra in Ucraina, l’economia italiana è a un punto critico. Il mercato del lavoro stagnante, il progressivo impoverimento delle famiglie causato dall’aumento dell’inflazione e i problemi con il sistema delle pensioni stanno portando a una valanga di altri problemi con cui il Governo deve confrontarsi. La discussione del nuovo Documento Economia e Finanza ha avuto luogo nei giorni scorsi tra le aule del Senato. Questo documento è estremamente importante perché detta le linee guida delle azioni del Governo italiano sul piano economico da qui fino al prossimo anno.
Le misure discusse nel DEF sono quindi cruciali per il futuro del nostro paese, visto che dall’intervento rapido rispetto a queste sfide dipende l’intera economia italiana. Secondo quanto riportato dalle trascrizioni del consiglio, il DEF non sarebbe altro che una lista di numeri riferiti alla situazione attuale e alle crescita economica del nostro paese. Nessun riferimento è stato fatto in merito alle pensioni, per cui ci si aspettata una revisione completa del sistema della Legge Fornero, né per quanto riguarda le Partite IVA, la cui tassazione eccessiva è ancora un punto dolente della nostra economia. Ci sono tuttavia delle novità per quanto riguarda il taglio del cuneo fiscale.
DEF 2023, le misure da prendere per risollevare il paese
Riguardo al DEF si è parlato di un ulteriore taglio del cuneo fiscale che dovrebbe avere luogo già nei primi giorni di giugno 2023. Questa non è esattamente una novità, visto che un ulteriore taglio che andrebbe a raddoppiare quello già in corso era già stato annunciato mesi fa. Si tratta comunque di una buona notizia per i lavoratori dipendenti, a cui sarà garantito un nuovo aumento della busta paga con il taglio delle tasse.
La seconda misura di cui si è discusso durante il Consiglio dei Ministri pare essere il Superbonus 110%, ora al 90%. Anche in questo caso non si riscontrano novità rispetto a quanto già annunciato. La progressiva diminuzione dell’aliquota legata al bonus edilizio procederà come stabilito, passando dal 90% al 75% nel 2024.
Nessuna novità in arrivo
Il DEF 2023 non ha riservato nessuna reale fonte di discussione. Considerando quanto fatto dal governo nei suoi primi mesi, specie con piani a lungo termine, c’era da aspettarsi che non ci sarebbero state brusche deviazioni. Tuttavia la mancanza di una discussione riguardo le pensioni fa storcere il naso, considerando quanto il problema del sistema pensionistico sia attuale e impellente per il futuro di moltissimi lavoratori presenti e futuri.
Il problema principale per la possibile realizzazione di nuove misure economiche è la mancanza di risorse, in gran parte utilizzate per le misure già in vigore nel 2023. Prima di procedere con altre novità è probabile che il Governo voglia dare tempo a quelle già attuate di consolidare dei risultati.