Chi siamo

Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Pensione minima: a maggio stangata e si perdono i bonus | Allarme INPS

Foto dell'autore

Salvatore Dimaggio

Brutte notizie dall’INPS sulla pensione minima. Vediamo le ultime novità dell’istituto guidato da Pasquale Tridico.

L’INPS quest’anno non ha affrontato l’aumento dell’importo della pensione minima. Le pensioni minime in Italia sono da fame e chi le percepisce è al di sotto della soglia di povertà. Si era parlato addirittura di pensioni minime a 1000 euro ma poi non è arrivato nulla. Secondo l’Esecutivo il ciclo di ricalcolo degli importi della previdenza sociale con la perequazione del 7,3%, sarebbe dovuto terminare. Tuttavia il ricalcolo che è entrato in vigore il primo gennaio 2023 per adeguare le pensioni minime alla marcata inflazione non è stato ancora completato dall’INPS.

Ritardo nel ricalcolo della pensione minima
Con la riforma fiscale arrivano ritardi negli aumenti – ilovetrading.it

Il ricalcolo del trattamento minimo avrebbe dovuto essere vantaggioso per le persone di 75 anni e più che dovrebbero ricevere quasi 600 euro al mese. Dunque sulla pensione minima tutti si aspettavano notizie positive visto che teoricamente l’aumento di questi trattamenti avrebbe dovuto essere prioritario rispetto agli altri strumenti pensionistici.

Problemi sulle pensioni minime: il ricalcolo

Ma a quanto pare il Governo vuole posticipare l’aumento della pensione minima. Per gli ultrasettantacinquenni non è stato ancora stanziato l’aumento del trattamento minimo secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023. Il pagamento della pensione minima è previsto per il 2 maggio 2023.

Aumento della pensione minima in ritardo
Le motivazioni di questi ritardi – ilovetrading.it

Anche i voucher devono essere depositati sui conti bancari e postali il 2 maggio. Il Governo italiano ha introdotto un bonus temporaneo per la pensione minima che avrebbe dovuto fare da ponte. Anche per il 2024 è previsto un bonus provvisorio del 2,7%. In sostanza l’aumento della pensione minima si può calcolare come segue: se si hanno meno di 75 anni e si riceve una pensione di 300 euro al mese, questa passa a 304,50 euro.

Problemi dell’INPS ed un bilancio in difficoltà

Se si hanno più di 75 anni questa passerebbe a 319,20 euro al mese. Secondo quanto comunicato dall’INPS il ritardo nell’adeguamento della pensione minima nasce dall’aggiornamento del sistema di calcolo al nuovo meccanismo delle fasce di reddito. A questo si aggiunga anche il fatto che la tanto celebrata riforma della Quota 41 per l’anno prossimo non si farà.

Ingenti problemi di budget hanno spinto il Governo a procrastinare la Quota 41 a data da destinarsi e dunque per l’anno prossimo probabilmente le possibilità per andare in pensione si ridurranno a una semplice prosecuzione di quelle già in atto. Un ulteriore elemento di tensione sul fronte previdenziale nasce anche dalle parole di Pasquale Tridico che ha detto che con questo trend demografico tra vent’anni le pensioni potrebbero essere in difficoltà. La morale della favola è piuttosto semplice: le coperture per il mondo previdenziale sono veramente troppo scarse e le tante promesse e proiezioni ottimistiche si stanno scontrando con un budget disastrato.

Gestione cookie