Età bassa per le pensioni dedicate alle casalinghe. Vediamo le regole aggiornate e quando puoi cominciare a percepirla.
La pensione per le casalinghe è un diritto per tutti coloro i quali abbiano dedicato la vita alla cura della famiglia. Sono tanti gli italiani e le italiane che si impegnano per la famiglia senza svolgere una normale professione retribuita. Chi si trova in questa condizione non percepisce uno stipendio e teoricamente non dovrebbe percepire anche la pensione ma questa sarebbe un’ingiustizia.
Per poter usufruire della pensione casalinghe bisogna iscriversi al Fondo Casalinghe istituito dall’INPS e versare i contributi. Parliamo di particolari contributi volontari che il casalingo o la casalinga deve presentare a propria cura. L’età pensionabile in generale è di di 67 anni con 20 anni di contributi.
In pensione 10 anni prima ma il vincolo è quello dell’assegno minimo
Tuttavia il fondo casalinghe permette di andare in pensione addirittura dieci anni prima: vediamo quando questo è possibile. Il paletto dei 67 anni e dei 20 anni di contributi in Italia è imprescindibile e rappresenta il fulcro del sistema pensionistico. Non si contano le polemiche attorno alla durezza di questo requisito, ma vale per tutti e le deroghe sono ben poche. Le pensioni per le casalinghe sono dei uno dei pochi casi in cui si può andare in pensione a partire dai 57 anni ma la condizione è quella di aver versato almeno cinque anni di contributi e che l’assegno pensionistico sia almeno di 1,5 volte l’assegno sociale INPS.
Cerchiamo di analizzare questi requisiti perché sono assai particolari. In teoria la pensione per le casalinghe permette di uscire a 57 anni di età anagrafica e con solo cinque anni di contributi e questo sembra quasi un sogno visto che per gli altri lavoratori condizioni del genere sono impensabili. Il vero paletto che rende questa misura dura da raggiungere è il fatto che l’assegno percepibile deve essere almeno 1,5 volte l’assegno sociale dell’INPS.
Versamento e contribuzione liberi e volontari
Il versamento al fondo casalinghe è volontario e si può iniziare già a partire dai 16 anni di età. Sarà la casalinga a decidere volontariamente la cadenza del versamento e quanto versare. Il principio è molto semplice: più denaro si verserà e per più anni si faranno questi versamenti volontari e maggiori saranno le cifre che si potranno percepire una volta in pensione. Il calcolo segue semplicemente il sistema contributivo e quindi questa particolare pensione si può considerare come un salvadanaio nel quale si ritroverà esattamente ciò che si è versato.
I CAF spiegano che per avere una pensione che consente di vivere servono molti anni di versamento con cifre simili a quelle dei dipendenti. Facciamo un esempio pratico. Se una casalinga versa 300 euro al mese per 30 anni la sua pensione sarebbe di 450 euro mensili. In definitiva si tratta di una classica pensione contributiva ma gestita in maniera completamente volontaria. L’età più bassa è sicuramente allettante perché 57 anni sono un’età piuttosto giovane per andare in pensione ma tutto considerato c’è chi preferisce i fondi pensione.