Come funzionano oggi le ferie e che sanzioni rischia il datore di lavoro che non le rispetta. Impara a conoscere i tuoi diritti.
Il diritto alle ferie dei dipendenti è sacrosanto perché lavorare sempre senza pause danneggia il corpo e la mente e si rende meno. E’ la Costituzione a stabilire il diritto alle ferie per ricaricare le batterie e per dedicarsi alle relazioni familiari e sociali. Il diritto alle ferie è regolato dai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro che vanno a specificare la quantità di ferie di cui lavoratore debba godere e quanto possono durare.
Durante il periodo di ferie il lavoratore ha diritto di percepire la retribuzione e il datore di lavoro non può fare riduzioni o trattenute. Quando si definisce il piano ferie il datore di lavoro ha un certo grado di autonomia ma deve rispettare tre periodi di godimento delle ferie annuali che sono tassativamente previsti dalla legge e dai Contratti Collettivi Nazionali.
Il primo periodo è di almeno due settimane da fruire nel corso dell’anno. Questo periodo va sfruttato in modo continuativo. Il secondo periodo da dover concedere per forza è sempre di due settimane che però si possono usare anche in modo frazionato ma entro 18 mesi dal termine dell’anno. Il terzo periodo può essere fruito in modo frazionato e si può stabilire in modo libero tra le parti.
Quest’ultimo periodo si può effettivamente sfruttare oppure può essere monetizzato. Il contratto collettivo nazionale può derogare a questo ma entro un certo limite e solo in direzione positiva per il lavoratore, almeno entro i paletti minimi previsti dalla legge. Il dipendente secondo le leggi attuali non può autonomamente e unilateralmente decidere il proprio periodo delle ferie ma va concordato con il datore di lavoro.
In caso di mancato godimento delle ferie, il datore di lavoro deve comunque versare i contributi all’INPS. Discorso diverso riguarda per le ferie collettive. Quando l’azienda chiude e i dipendenti vanno in ferie tutti contemporaneamente si può avere il differimento del termine di pagamento dei contributi INPS e il datore di lavoro deve presentare la domanda entro il 31 maggio. L’INPS può consentire il differimento del versamento dei contributi di un solo mese anche se il periodo delle ferie coinvolge due mensilità differenti.
Se l’azienda si rifiuta di concedere le ferie può subire delle sanzioni. C’è la sanzione amministrativa che varia da 120 a 720 euro e che può essere aumentata. La sanzione viene aumentata fino al 1800 euro se il mancato rispetto delle ferie ha coinvolto più di cinque lavoratori o se si è verificato in almeno tre periodi differenti. La sanzione può aumentare anche fino a 5400 euro se ha coinvolto più di 10 lavoratori oppure ha riguardato cinque periodi di riferimento. Se il datore di lavoro ha più volte commesso questi illeciti, le multe possono aumentare.
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