Scopriamo i 3 motivi per i quali l’incontro tra trading e tecnologia può portare a rischi pesanti per l’investitore.
Il trading oggi è un’attività diffusa perché si può fare comodamente dal cellulare. Fino a qualche anno fa per comprare e vendere azioni oppure obbligazioni bisognava andare in banca e compilare vari moduli. Oggi la stessa cosa si può fare cliccando sul proprio smartphone come se fosse un like messo ad un video di YouTube.
La tecnologia ha cambiato la nostra vita e i vantaggi e gli svantaggi di questa rivoluzione si intrecciano in modo alle volte difficilmente identificabile. In questo articolo vedremo perché l’incrocio tra tecnologia e trading può essere perverso. La prima ragione è quella che abbiamo visto all’inizio e cioè l’illusione della semplicità. Il fatto che qualche cosa sia semplice da fare non significa che non implichi delle competenze specialistiche. Comprare e vendere azioni è un’attività complessa e ad alto rischio.
tre pericoli dai quali guardarsi
Il fatto che basta cliccare su un link per farlo, non abbassa il rischio e non abbassa la complessità. Oggi tante persone si dedicano all’attività di trading sottovalutando pesantemente quanto stiano mettendo a repentaglio i propri risparmi facendo così. Il secondo incrocio perverso tra tecnologia e trading è rappresentato dalle criptovalute. Queste valute virtuali oscillano di valore in modo repentino e investire in esse significa investire in un asset a rischio elevatissimo e che comporta un’operatività complessa.
Quando l’asset su cui si è investito può addirittura dimezzarsi di valore nel giro di poche settimane, mantenere e amministrare l’investimento diventa troppo complesso. La volatilità delle valute virtuali e i rischi intrinseci connessi ad un investimento così contorto vengono banalizzati dai trader che ci si dedicano con disinvoltura.
Valute virtuali e volatilità, ma non solo
Pochissimi di coloro i quali comprano e vendono criptovalute hanno cognizione di blockchain o comunque le competenze minime per un investimento così complesso. Il terzo incrocio perverso tra tecnologia e trading è rappresentato proprio dalle aziende tecnologiche. Oggi molti sostengono che il valore delle azioni sia in bolla e che il mercato azionario sia fortemente sopravvalutato. Questo allarme c’è genericamente su tutto il mondo della finanza ma vale in particolare per le azioni tecnologiche. Le aziende legate al mondo dell’innovazione sono cresciute di valore tantissimo negli ultimi anni ma molti sostengono che questo incremento sia gonfiato.
Il Nasdaq ha fatto registrare aumenti stellari negli ultimi dieci anni ma non si capisce bene se questi aumenti riflettono i fondamentali delle aziende o se siano semplicemente vaghe speranze per il futuro che possono essere deluse in qualsiasi momento. Il trading è intrinsecamente un’attività pericolosa ma quando si incrocia con la aleatorietà e la complessità della tecnologia questa pericolosità viene ulteriormente esaltata e bisogna stare attenti a sottovalutare questi fenomeni che possono diventare perversi e mettere a rischio i risparmi delle famiglie.