Purtroppo il pignoramento della casa non è un fenomeno così raro. In questo articolo vi sveliamo 10 cose da sapere assolutamente.
In tempi di carovita e rialzi, non è così raro che una famiglia non riesca a saldare certi debiti. Il pignoramento di conto corrente e casa sono uno incubo che nessuno mai vorrebbe vivere ma possono capitare a chiunque. In questo articolo vi spieghiamo che cosa bisogna sapere per muoversi al meglio in caso di pignoramento della casa.
Quando una persona non riesce a saldare i propri debiti, la casa gli può essere pignorata. Una situazione sgradevole che nessuno vorrebbe vivere ma che, purtroppo, può capitare a chiunque. Si tratta di un fenomeno più comune di quanto si potrebbe credere eppure, su questo argomento, vige ancora molta disinformazione.
Il riferimento legislativo in materia di pignoramento è dato dagli articoli 492 e seguenti del codice di procedura civile. Di recente sono state apportate alcune modifiche. Ad esempio è stata innalzata a mille euro la soglia di impignorabilità della pensione, mentre per il conto corrente il limite resta pari a tre volte l’assegno sociale. Le proprietà immobiliari, invece, non sono pignorabili per debiti inferiori a 20mila euro.
In caso vi abbiamo pignorato la casa, è utile conoscere determinati aspetti legislativi in modo da muovervi nel modo più opportuno e non peggiorare ulteriormente la vostra situazione.
Sono in molti a credere che un immobile ipotecato non sia pignorabile. Niente di più falso. Anche una casa con ipoteca può essere pignorata.
Altro mito da sfatare. La prima casa non è sempre impignorabile: la banca può pignorare la prima casa se il mutuo non viene pagato.
La presenza di minori o disabili non vi salverà dal pignoramento. Se la casa finisce all’asta, la mancata liberazione dei locali entro il termine indicato, consente al nuovo proprietario di notificare, attraverso l’ufficiale giudiziario, un avviso con il quale viene comunicato al debitore il giorno e l’ora in cui dovrà lasciare l’immobile. Anche in presenza di minori o disabili.
Sono in molti ad essere convinti che i debiti si estinguano dopo che la casa viene venduta all’asta. Purtroppo non è sempre così in quanto, nella maggior parte dei casi, l’importo dei debiti supera la cifra ricavata dalla vendita all’asta.
Un’altra assurda convinzione che va subito sfatata: molti credono che, per chiudere un mutuo in caso di difficoltà, sia sufficiente consegnare l’immobile alla banca. No: non funziona così. Le banche non accettano questo tipo di scambio in quanto sono già fin troppo piene di immobili all’asta e rimasti invenduti.
In caso di revoca del mutuo non è possibile rientrare delle rate scadute perché con la revoca decade il contratto tra debitore e banca e con esso il piano di ammortamento.
Nel caso in cui si trovi la liquidità necessaria a saldare il proprio debito, è possibile inviare alla banca una proposta di saldo a stralcio.
Fondamentale ricordare sempre che il rapporto è fra debitore e creditore: inutile chiedere l’aiuto di terze parti che non c’entrano nulla.
Non cercate inutili scappatoie come donazione, fondo patrimoniale, opposizione al pignoramento: non farebbero altro che peggiorare la situazione.
Non è impossibile opporsi al pignoramento della casa ma devono esserci le condizioni opportune per farlo. Considerate che, in caso di opposizione senza giusta causa, dovrete sostenere tutte le spese legali, anche della controparte.
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