Il Reddito di cittadinanza cambia ancora e si divide in tre parti, quindi le modifiche che erano state preannunciate potrebbero variare ulteriormente.
Nei prossimi giorni si discuterà ulteriormente di quelli che saranno i provvedimenti in materia, la Mia (il nuovo Reddito) però è pronta a portare molte novità che potrebbero anche complicare la situazione per i cittadini.
Il tutto per intensificare il mercato del lavoro e portare anche ad un aiuto concreto che non sia solo in termini di supporto economico al cittadino ma di ricerca effettiva.
La nuova bozza del decreto che riguarda l’attuale Reddito di cittadinanza e le sue trasformazioni prevede la divisione del sussidio in tre diverse parti e anche pene più severe per chi presenta dichiarazioni false con pene che arrivano a 6 anni di carcere.
Non si chiamerà più Mia dunque ma Garanzia per l’inclusione, come elemento primario per il lavoro con Garanzia per l’attivazione lavorativa e Prestazione di accompagnamento al lavoro. Il tutto è ancora in una fase di definizione, quindi potrebbe ulteriormente cambiare. All’interno del documento sono previsti anche molti sgravi fiscali per le assunzioni stagionali e delle nuove modalità per i contratti a termine. Tra le idee c’è quella di introdurre un contributo per l’affitto che venga versato direttamente ai proprietari e non passi quindi per il soggetto richiedente. Un modo per ridurre gli importi conferiti ai cittadini per aggirare ed evitare eventuali furbetti. Tra le ipotesi c’è una novità che lega il reddito alla frequenza di un percorso di studi per i ragazzi tra i 18 e i 29 anni che non lavorano o studiano, per incentivare un percorso e quindi una professionalizzazione maggiore.
La questione riguarda da un lato il sussidio per il lavoro e dall’altra il sostegno al reddito. Riguarderà in generale 709mila nuclei familiari per una spesa di circa 5.3 miliardi, quindi complessivamente notevolmente ridotto rispetto alla situazione attuale. Gli strumenti utilizzati permetteranno accompagnare quanti non sono impegnati a trovare un lavoro, attivare dei percorsi per introdurre a specifiche professioni e ovviamente sostenere economicamente famiglie a basso reddito.
Il governo ha come obiettivo il 1 gennaio 2024 per introdurre questo cambiamento a livello ufficiale, la Garanzia per l’inclusione verrà riconosciuta solo ai nuclei in cui è presente un soggetto disabile, un minore oppure un soggetto di almeno 60 anni di età. Il beneficio sarà pari a 500 eurio al mese, con un’integrazione di 280 euro mensili per l’affitto. Il tutto per un’erogazione di 18 mesi con un mese di stop e un’ulteriore erogazione di 12 mesi.
Per i beneficiari la cui scadenza è fissata a 7 mesi per l’erogazione di quest’anno arriverà invece la Prestazione di accompagnamento al lavoro che prende il via dal 1 settembre e vale 350 euro al mese. La Garanzia per l’attivazione lavorativa viene riconosciuta ai soggetti tra i 18 e i 59 anni ed è di 350 euro mensili.
Quindi complessivamente tutti i nuclei che al momento beneficiano del Reddito di cittadinanza saranno divisi in tre gruppi e ad ognuno spetterà uno di questi interventi economici.
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