Chi siamo

Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Contratto affitto casa, proprietario o inquilino: ecco chi deve pagare la registrazione

Foto dell'autore

Daniele Orlandi

Nel caso dell’affitto di un appartamento c’è una domanda che in molti si pongono ovvero chi debba pagare, tra inquilino e proprietario, la registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate. Ecco che cosa dice la legge

Non si tratta di una semplice formalità ma di un obbligo fiscale previsto per legge al quale si è tenuti ad adempiere nel caso dell’affitto di un appartamento. Stiamo parlando della registrazione all’Agenzia delle Entrate del contratto di affitto anche se sono in molti a domandarsi chi, tra inquilino e proprietario, debba effettivamente effettuarlo e pagarlo.

Inquilino e proprietario, chi paga la registrazione del contratto di affitto
contratto di affitto, chi deve pagare la registrazione tra inquilino e proprietario (Ilovetrading.it)

La registrazione non rappresenta solo un obbligo burocratico ma funge da vera e propria garanzia da ambo le parti, una tutela sia per il proprietario che per l’inquilino. Ma inevitabilmente prevede alcuni costi a copertura dell‘imposta di bollo e dell’imposta di registro. Chi, dunque, deve pagarli?

Contratto di affitto, chi paga la registrazione del contratto tra proprietario e inquilino?

Non vi è un’univocità in tal senso anche se solitamente è il proprietario di casa a doversi occupare della registrazione ma con la possibilità di addossare la spesa o parte di essa all’affittuario. È l’Agenzia delle Entrate a specificare, secondo quanto previsto dalla legge, che locatore e locatario hanno un obbligo in solido in merito alle spese contrattuali. Da entrambe le parti è dunque possibile pretendere l’adempimento del pagamento così come è possibile rivalersi su proprietario ed inquilino nel medesimo modo.

Il pagamento della registrazione del contratto può essere ripartito
Contratto di affitto: rischio sanzioni per ritardi o omessa registrazione (Ilovetrading.it)

Se ne deduce che la somma da versare dovrebbe essere suddivisa in parti uguali anche se non è una regola fissa: vi è infatti la possibilità che le parti si accordino per pagarla in percentuali diverse oppure che sia il proprietario a farsi carico dell’intera spesa. L’intera spesa non deve però essere mai interamente a carico dell’inquilino, tutelato dalla legge dal momento che la parte contrattuale più forte è considerata il proprietario dell’appartamento mentre l’affittuario è la parte più debole.

Come specificavamo in precedenza però il caso più frequente è quello della ripartizione al 50% del totale ma l’inquilino deve accertarsi che la registrazione venga effettuata dal proprietario entro 30 giorni dalla firma, come previsto dalla legge di Stabilità del 2016. Qualora non effettuasse questa procedura rischierebbe infatti sanzioni piuttosto pesanti: in caso di omessa registrazione la multa è pari al 12/140% dell’imposta dovuta. Stessa sanzione nel caso il canone dichiarato sia inferiore a quello concordato. Per ritardi superiori a 30 giorni invece la multa è crescente per ogni mese di ritardo partendo dal 6% per 30 giorni e arrivando al 20% per ritardi di oltre 2 anni.

Gestione cookie