Tanti esclusi dai nuovi aiuti sociali del Governo. Vediamo chi non potrà avere la Carta Acquisti.
Il Governo ha previsto delle nuove misure per aiutare le famiglie in difficoltà e una di queste è la Carta Acquisti. Non tutti potranno accedere a questo servizio che copre i beni di prima necessità in questo articolo cercheremo di capire chi viene escluso. Se una famiglia ha meno di tre componenti o se ha un ISEE superiore a 15 mila euro oppure se ha almeno un componente che percepisce misure di inclusione o di sostegno della povertà questa card non si potrà avere.
La Carta Acquisti 2023 non è compatibile con i nuclei familiari in cui c’è almeno un componente che percepisce l’indennità di mobilità oppure i fondi di solidarietà per l’integrazione al reddito oppure il reddito di inclusione o il Reddito di Cittadinanza. Ogni forma di integrazione salariale erogata dallo Stato preclude la possibilità della Carta Acquisti. Per poter richiedere questa card c’è bisogno che tutti i componenti del nucleo familiare siano iscritti all’anagrafe della popolazione residente e che l’ISEE sia entro i 15.000 euro.
Come funzionano questi aiuti e chi viene escluso
Il budget è quello di 500 milioni di euro. Una metà sarà distribuita ai comuni in proporzione alla popolazione che vi risiede e un’altra metà sarà inviata in modo centralizzato dal Governo. I comuni riceveranno dall’INPS le indicazioni relative alle famiglie che possono usufruire della card senza presentare la domanda.
Questo ausilio arriva in un momento in cui il Governo sta decisamente tagliando il Reddito di Cittadinanza e lo sta sostituendo con misure alternative che erogano importi più bassi. Vedremo se globalmente queste nuove forme di contrasto della povertà pensate dal Governo Meloni si riveleranno sufficienti. Intanto le statistiche dicono che le famiglie che scendono al di sotto della soglia di povertà sono sempre di più e le associazioni del terzo settore invocano aiuti più inclusivi e generalizzati.
Sempre più nuclei familiari al di sotto della soglia di povertà
Il fatto è che oggi anche tanti lavoratori e tanti pensionati risultano al di sotto della soglia di povertà a causa delle pensioni da fame e del lavoro povero e saltuario. Per questo c’è chi sostiene che questi strumenti di contrasto della povertà potrebbero essere ben presto rivisti e potenziati dall’Esecutivo.
L’esclusione sociale è il vero dramma di queste famiglie e soprattutto dei minori. Tagliati fuori dal contesto sociale a causa della difficoltà ad accedere a beni e servizi, avrebbero bisogno di sostegni più forti e stabili.