Il quoziente familiare è la grande novità del Governo: cambiano tante cose ma i vantaggi non sono per tutti.
Le famiglie con i figli sono al centro delle politiche del Governo Meloni che vuole spingere le giovani coppie ad aumentare la natalità e arriva il nuovo quoziente familiare. Fino ad oggi gli aiuti e i bonus sono stati calcolati sulla base dell’ISEE. Questo indicatore contorto da compilare tiene conto degli immobili posseduti da una famiglia, delle giacenze, dei conti in banca, di stipendi e pensioni, eccetera. Compilare questo documento è fondamentale per avere il Reddito di Cittadinanza e l’Assegno Unico Universale così come per fruire di ogni genere di bonus e di aiuto.
Infatti sono pochissimi i bonus che prescindono da questo indicatore. Il quoziente familiare si appresta a prendere il posto dell’ISEE e rappresenta un modo innovativo per calcolare le tasse, la ricchezza delle famiglie e anche gli aiuti a cui si può avere diritto. La prima cosa da sapere è che il quoziente familiare non si basa sul reddito personale ma su quello globale del nucleo familiare.
Questo reddito complessivo sarà da dividere per il numero dei componenti del nucleo familiare. Q.F. andrà calcolato tenendo presente il contribuente, il coniuge, i familiari diversi dal coniuge, i figli, il soggetto legato da unione civile o convivente. I coefficienti previsti per ogni membro del nucleo familiare sono i seguenti.
Il coefficiente è uno per i single con almeno un figlio a carico. Due per la coppia sposata o convivente. Si aggiunge 0,5 per il primo e secondo figlio, uno per ogni figlio dopo il secondo, 0,5 per i genitori e quattro in presenza di terzo figlio o di figli disabili a carico. Ma cerchiamo di capire chi guadagna e chi perde col quoziente familiare al posto dell’ISEE. Guadagnano le famiglie con tanti figli e perdono quelle composte soltanto da due soggetti oppure senza figli.
Gli esperti sottolineano come col quoziente familiare, più numerosa è la famiglia e più si riducono le tasse. Oggi il quoziente familiare è valido soltanto per alcune fattispecie del superbonus e l’ISEE resta ancora il criterio fondamentale ma presto il meccanismo del quoziente familiare arriverà a cambiare tutto.
Tuttavia questa riforma non è semplice da modulare per il Governo perché gli esperti sottolineano che potrebbero crearsi degli sbilanciamenti che possono paradossalmente penalizzare i redditi più bassi ed avvantaggiare quelli più alti. Dunque l’Esecutivo si sta prendendo il suo tempo per definire in modo utile questo nuovo strumento per favorire le famiglie numerose.
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