Avete ancora la carta di pagamento del reddito di cittadinanza? Non buttatela, potrebbe ancora tornarvi utile.
Tutti coloro che hanno percepito il reddito di cittadinanza nel corso degli ultimi anni avranno ancora con se la card gialla dove il reddito veniva accreditato. Quella carta ormai potrebbe sembrare inutile, invece sarebbe meglio conservarla. Potresti averne ancora bisogno nel prossimo futuro.
Il reddito di cittadinanza ha ormai esaurito la sua corsa. Il suo arrivo in pompa magna nel 2019, il sussidio alla cittadinanza pensato e realizzato del Movimento 5 Stelle è stato al centro di una serie di alti e bassi che hanno portato infine alla sua cancellazione per mano di Giorgia Meloni. La misura, già molto ridimensionata rispetto al suo impatto iniziale, verrà verrà infine cancellata all’inizio del 2024. La misura non ha trovato spazio nel nuovo modello di assistenza del Governo di centrodestra, che, anzi, ha fatto della sua abolizione una importante battaglia politica.
Tutti coloro che hanno percepito il reddito di cittadinanza fino a quest’anno, quindi, si ritrovano con un pugno di mosche. In alcuni casi ci sono persone che hanno perso l’unica loro fonte di reddito, e tutto quello che resta loro in mano è una carta di pagamento gialla completamente vuota e inutile. Il primo istinto è quello di buttarla vita, ma sarebbe un errore. La carta del reddito di cittadinanza può ancora servire ai cittadini a cui è rimasta, almeno fino alla fine del 2023, perché il Governo ha pensato a un ulteriore sostegno per chi ha perso il reddito di cittadinanza. In realtà saranno molteplici i sussidi che seguiranno il reddito di cittadinanza, in modo da non lasciare soli i cittadini.
In sostituzione al reddito di cittadinanza il Governo ha creato 3 diversi sussidi che lo sostituiranno. Questi saranno divisi per 3 precise casistiche di contribuenti che non hanno più accesso al reddito di cittadinanza. Il primo sussidio prende il nome di GAL (Garanzia per l’Attivazione Lavorativa) e sarà destinato ai nuclei familiari in cui non ci sono elementi fragili, ovvero in cui tutti i membri sono di età compresa tra 18 e 59 anni e senza disabilità. Il valore del sussidio è di 350 euro al mese.
Il secondo sussidio prende il nome di GI (Garanzia di Inclusione Lavorativa), vale 500 euro al mese ed è destinato ai nuclei familiari con almeno un elemento fragile. Entrami i sussidi funzionano in maniera analoga al reddito di cittadinanza, compresa la distribuzione. Quest’ultima, però, non sarà fatta accreditando sulla vecchia tessera del reddito di cittadinanza, bensì su una nuova Carta Inclusione.
Quella che verrà versata sulla vecchia carta del reddito di cittadinanza è la PAL (Prestazione di Accompagnamento al Lavoro) una misura pensata per tutte quelle persone che hanno perso il reddito di cittadinanza, ma non hanno ancora trovato un nuovo lavoro.
Fino al 31 dicembre 2023 la PAL verrà versata al posto del reddito di cittadinanza come forma di sostegno alle persone che devono trovare un nuovo lavoro dopo l’eliminazione della misura. Questa sarà l’ultima spiaggia per molte persone, che successivamente perderanno qualunque sussidio.
Sempre di corsa? Ti capisco, ma ho un trucco che può aiutarti a liberare tempo…
La pressione fiscale in Italia è uno degli argomenti più discussi e sentiti sia da…
L’assicurazione auto è una polizza di responsabilità civile che i proprietari di un autoveicolo devono…
Sicuramente avrete sentito parlare della fine del Mondo in termini di città più a Sud,…
Reduce da un enorme successo agli Oscar, Oppenheimer si è portato casa diverse statuette, tra…
Organizzare una cerimonia di matrimonio tradizionale, al giorno d’oggi, può rappresentare una vera e propria…