Ad alcuni risparmiatori è stato negato il diritto di riscuotere i propri investimenti alle Poste. Una nuova sentenza dà loro ragione.
I Buoni Fruttiferi Postali (BFP) sono un tipo di investimento offerto da Poste Italiane che consente di ottenere un rendimento garantito su un determinato periodo di tempo. Si tratta di un titolo di Stato che viene emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e che può essere acquistato presso gli uffici postali.
I BFP sono caratterizzati da un tasso di interesse fisso e vantaggioso rispetto ad altri strumenti di risparmio, come i conti deposito o i libretti postali. Inoltre, essi godono della garanzia dello Stato italiano, che ne assicura il rimborso anche in caso di insolvenza dell’emittente.
Eppure, molti di coloro che cercano di guadagnare un po’ di soldi investendo in Buoni Fruttiferi Postali (BFP) hanno poi scoperto di non poter più riscuotere la somma investita e gli interessi a causa della prescrizione dei titoli. Questa prescrizione si verifica 10 anni dopo la scadenza dei BFP e, una volta avvenuta, il diritto al rimborso scade, causando la perdita dell’intera cifra investita.
Cosa dicono le nuove sentenze a favore dei risparmiatori
Una decisione presa dal giudice di Pace di Cassino è a favore dei risparmiatori, che non avevano ricevuto informazioni sulla scadenza dei loro titoli BFP. Secondo la sentenza, sebbene i BFP vengano considerati prescritti 10 anni dopo la loro scadenza, se non è stata fornita alcuna informazione sui termini di scadenza dei titoli, i risparmiatori non possono essere considerati responsabili per la mancata richiesta di rimborso dei propri investimenti.
La Confconsumatori di Latina e l’avvocato Franco Conte hanno cercato di aiutare tre risparmiatori di Minturno che avevano sottoscritto tre BFP cointestati da 500 euro ciascuno nel 2002. I risparmiatori si sono rivolti all’associazione quando, nel 2021, hanno scoperto che la richiesta di rimborso era stata rifiutata a causa della prescrizione dei titoli.
Nel mese di luglio dell’anno scorso, i tre risparmiatori hanno ricevuto una sentenza favorevole riguardo alla presunta prescrizione dei loro buoni fruttiferi postali ma, nonostante la decisione del giudice, non è ancora stato effettuato alcun risarcimento. Di conseguenza, un ufficiale giudiziario ha emesso un’ordinanza di pignoramento del denaro presso la sede centrale delle Poste di Cassino.
Ma perché il giudice ha dato ragione ai risparmiatori? Il motivo è molto semplice: non c’era alcuna indicazione della scadenza sui buoni che possedevano. La sentenza ha stabilito che l’intermediario ha violato i diritti di informazione e trasparenza, e ha quindi costretto l’intermediario a rimborsare i clienti.
In conclusione, i Buoni Fruttiferi Postali rappresentano un’opzione di investimento interessante per coloro che desiderano ottenere un rendimento garantito e sicuro nel tempo. Tuttavia, è importante valutare attentamente le condizioni e le caratteristiche di ogni tipologia di BFP prima di effettuare un investimento.