I bonus da 150 e 200 euro una tantum sono stati una delle manovre di emergenza del Governo Draghi. Quest’anno potrebbero tornare.
Il Governo starebbe studiando un modo per far tornare, in una diversa forma, i bonus da 150 e 200 euro una tantum del Governo Draghi. Questo andrebbe contro la politica paventata da Giorgia Meloni, quindi ci si aspetta una misura piuttosto diversa da quella del precedente premier.
Con la crisi del gas che aveva preso tutti in contropiede, le bollette aumentate immediatamente e di tantissimo e una capacità economica delle famiglie in caduta libera, il Governo in carica nel 2022, presieduto da Mario Draghi, ha optato per una misura di emergenza semplice ed efficace. Due bonus una tantum, il primo da 200 euro a marzo e il secondo da 150 euro ad ottobre, che avrebbero dovuto aiutare tutti i cittadini a bilanciare le improvvise spese che si sono trovati ad affrontare. Tra problemi di organizzazione e gestione della misura, i due bonus sono stati un mezzo fallimento, nonché il modello di aiuto ai cittadini che Giorgia Meloni ha promesso di non seguire una volta arrivata al Governo.
Nonostante ne siano stati esposti tutti i problemi i due bonus una tantum potrebbero tornare anche nel 2023, ma si sta cercando una maniera diversa di porli. L’intervento di Mario Draghi all’epoca è stato goffo, ma non per questo non efficace. La situazione economica non è migliorata tantissimo da allora, e un totale di 350 euro in più nelle tasche degli italiani fanno estremamente comodo. Le opzione vagliate dall’esecutivo sono molteplici, ma la prima che salta all’occhio è quella di un bonus da scalare sulle tasse, rendendo i bonus una tantum l’ennesima detrazione fiscale.
Il nuovo bonus tasse 2023 riguarderebbe soltanto lavoratori autonomi e partite IVA e sarebbe riconosciuto attraverso un sistema di valutazione fiscale. Una sorta di pagella che segna tutte le tasse pagate e se il contribuente ha una votazione alta sulla pagella può ottenere il bonus tasse. Questo concretizza in una detrazione fiscale di, si immagina, 350 euro che va a sostituire per il 2023 i due bonus una tantum del Governo Draghi.
La scelta di utilizzare questo mezzo anziché l’accredito sul conto corrente come faceva Draghi è dovuto da una parte da una questione di praticità nella corrispondenza. I bonus una tantum erano stati ampiamente contestati per via della loro complessità nel rilascio che aveva compromesso l’ottenimento per molti e aveva fatto si che in moltissimi non riuscissero ad arrivare ad ottenere i bonus per mesi. Il nuovo metodo è più semplice e rodato per poter funzionare.
Da quanto si è instaurato al Governo il centrodestra ha messo in atto una serie di misure di aiuto alla popolazione che hanno semplicemente il meccanismo diverso da quelli già pensati dai governi precedenti. Invece che inviare soldi direttamente ai cittadini, il Governo Meloni ha optato per una serie di sgravi fiscali automatici, tagliando le tasse invece che consegnando altri soldi.
In questo modo si diminuiscono le spese fiscali, ma resta il problema delle risorse. Si tratta di un punto che era già uscito durante i governi di Giuseppe Conte e adesso è ancora presente.
Sempre di corsa? Ti capisco, ma ho un trucco che può aiutarti a liberare tempo…
La pressione fiscale in Italia è uno degli argomenti più discussi e sentiti sia da…
L’assicurazione auto è una polizza di responsabilità civile che i proprietari di un autoveicolo devono…
Sicuramente avrete sentito parlare della fine del Mondo in termini di città più a Sud,…
Reduce da un enorme successo agli Oscar, Oppenheimer si è portato casa diverse statuette, tra…
Organizzare una cerimonia di matrimonio tradizionale, al giorno d’oggi, può rappresentare una vera e propria…