Il nuovo decreto lavoro, passato ad aprile, apre ad un nuovo pensionamento anticipato. Ecco come sfruttarlo già da quest’anno.
Pensionamento con 5 anni di anticipo che può essere richiesto da moltissime persone in Italia. Questa è la nuova misura introdotta con il nuovo decreto lavoro di aprile, molto atteso dal Governo, perché introduce nell’ordinamento moltissime novità interessanti.
Il decreto lavoro di aprile 2023 era uno degli interventi del Governo che maggiormente si attendevano. L’introduzione delle novità per quanto riguarda il rapporto tra lo Stato italiano e il mercato del lavoro è molto importante per il futuro nel nostro paese. Una delle novità più importanti che abbiamo ottenuto con il nuovo decreto è una nuova misura di pensionamento anticipato. L’ennesimo tentativo dello Stato di trovare un bilanciamento tra il costo esagerato di un pensionamento totale e la necessità di non far aspettare fino a 67 anni gli italiani per ritirarsi dalla propria attività.
La misura prevede un pensionamento anticipato di ben 5 anni rispetto allo standard attuale della pensione di vecchiaia. Ricordiamo che secondo la legge pensionistica attualmente il vigore, i lavoratori italiani possono andare in pensione a partire da 67 anni di età e soltanto se hanno versato almeno 20 anni di contributi all’INPS durante la propria vita lavorativa. Esistono alcune misure di pensionamento anticipato fatte in modo che i lavoratori non debbano aspettare così tanto per poter andare in pensione. Misure come l’Ape Sociale, Quota 103 e Opzione Donna sono state create per quei lavoratori che, avendo lavorato per molto tempo e avendo molti più contributi di quelli che gli servono, possono andare in pensione prima di compiere 67 anni.
Andare in pensione con 5 anni di anticipo nel 2023
Il decreto lavoro di aprile ha prorogato di altri 2 anni la possibilità di andare in pensione tramite contratti di espansione. Questi sono contratti di pre-pensionamento accessibili alle aziende o reti di imprese con almeno 50 dipendenti che possono essere utilizzati per dare una forma di pre-pensionamento ai propri dipendenti che abbiano raggiunto i requisiti necessari. Nella fattispecie che si trovino a non più di 60 mesi dalla decorrenza utile per il pensionamento di vecchiaia, come recita il testo della misura, vale a dire 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
Possono andare in pensione con contratto di espansione nel 2023 i lavoratori di aziende che soddisfano questi requisiti:
- assunti con contratto a tempo indeterminato;
- iscritti al Fondo Pensioni per Lavoratori Dipendenti o alle forme sostitutive o esclusive dell’Assicurazione generale obbligatoria;
- abbiano risulto consensualmente il rapporto di lavoro entro il 30 novembre 2022;
- abbiano espresso esplicito consenso di adesione all’accordo tra il datore di lavoro e le organizzazioni sindacali e aziendali.
Come presentare la domanda e andare in pensione
Prima di poter andare in pensione con il contratto di espansione l’accordo deve essere stipulato con il datore di lavoro e la domanda presentata all’INPS. A presentare la domanda è il datore di lavoro, previo accordo con i sindacati e il Ministero del Lavoro riguardo il piano di riorganizzazione aziendale.
I contratti di espansione, infatti, sono ideati per le aziende per poter fare più facilmente turnover di lavoratori, mandando in pensionamento anticipato i più anziani per aggiungerne di nuovi all’organico.