Uno studente italiano ha conseguito 5 lauree in 6 anni. Nel suo libro parla dell’importanza del metodo di studio nella vita di ogni studente.
Giulio Deangeli è conosciuto per essere il primo studente in Italia ad aver completato contemporaneamente cinque corsi universitari con una media del 30. Originario di un paese vicino Padova, Giulio afferma che questo traguardo non sia dovuto ad un superpotere, ma sia semplicemente il risultato di solide basi metodologiche.
Deangeli ha dato un esame a settimana per sei anni e è così riuscito a conseguire le lauree in Medicina, Biotecnologia, Ingegneria, Biotecnologia molecorare e il Diploma in Scienze Mediche della scuola Sant’Anna. Il metodo di studio che ha seguito è il protagonista del libro che ha Giulio ha pubblicato, “Il metodo geniale“.
Nel suo libro, Deangeli fornisce diversi consigli per lo studio di successo. Egli sostiene che lo studio è una sfida perché gli esseri umani non sono evoluti per questa attività.
Il metodo geniale: è molto più semplice di quel che si pensa
Deangeli sostiene che molti degli approcci intuitivi allo studio usati dalla maggior parte degli studenti sono inefficaci nel lungo termine. Deangeli cita tre comuni fraintendimenti sull’apprendimento che impediscono il successo accademico.
- In primo luogo, l’idea che le persone abbiano stili di apprendimento specifici, come visivo, uditivo o testuale, che migliorano l’efficienza del loro apprendimento, non è supportata dalla psicologia sperimentale.
- In secondo luogo, l’idea che dimenticare le informazioni indichi una mancata memorizzazione è errata. Il vero problema è la mancata evocazione di quelle informazioni, piuttosto che la mancata memorizzazione.
- In terzo luogo, il convincimento che i metodi di studio più efficaci siano intuitivi e naturali per noi è un fraintendimento.
Deangeli afferma che se dovesse enunciare il principio fondamentale del metodo di studio, il concetto alla base sarebbe: tutti i metodi passivi sono generalmente meno efficaci di quelli attivi, che a loro volta sono generalmente meno efficaci di quelli creativi.
Un metodo è passivo quando non ci chiede di partecipare e non richiede alcuna forma di output da parte nostra: ad esempio, leggere senza prendere appunti, guardare una lezione o ascoltare un discorso senza fare nulla.
Al contrario, un metodo attivo prevede un’azione concreta da parte nostra, come sottolineare, evidenziare, parlare o prendere appunti scritti. Infine, il vertice del teorema fondamentale è il metodo creativo, quando siamo costretti a elaborare le informazioni e a produrre un risultato originale.
In sintesi, Deangeli crede che scrivere a mano e ripetere ad alta voce le informazioni siano due delle tecniche più efficaci per ottimizzare l’apprendimento. Il libro mira a offrire una guida pratica agli studenti che vogliono migliorare i loro metodi di apprendimento, basata sulle esperienze dell’autore.