Allarme sulla pasta e c’è necessità di fare provviste. Vediamo che succede in Italia.
L’inflazione non accenna a diminuire la sua morsa e il nuovo allarme è sulla pasta. In tutta Italia si registrano aumenti sul cibo più consumato e si superano i due euro al chilo. Secondo gli ultimi rilevamenti Ancona è la città con il prezzo più alto, mentre Siena mette a segno un incremento annuo particolarmente importante. Solo in 12 province la pasta risulta oggi al di sotto della soglia dei 2 euro.
Assoutenti ha redatto la mappa ufficiale degli incrementi sulla pasta e Mister Prezzi dovrà fare chiarezza su aumenti che appaiono troppo marcati. La pasta è il piatto nazionale insieme alla pizza: fusilli, spaghetti e rigatoni non possono mancare sulle tavole degli italiani. Con prezzi così elevati la stangata è per le famiglie più povere che percentualmente risentono maggiormente di questi incrementi.
Ad Ancona il prezzo medio arriva a 2,44 al chilo mentre a Modena si arriva a 2,41 euro al chilo. A Bologna la pasta costa 2,39 euro e a Genova ben 2,38. A Palermo e a Siracusa i vari formati di pasta costano 1,50 al chilogrammo. In media la pasta costa di più al nord e meno nel meridione ma gli incrementi sono stati forti. Il prezzo medio sul territorio nazionale è di 2,13 al chilo e per le famiglie è una stangata.
Le associazioni dei consumatori invitano il Governo ad intervenire. Come sappiamo il grano per produrre la pasta proviene dall’Ucraina ed altre zone colpite da dinamiche perverse di aumento dei costi. Dallo scoppio della guerra il prezzo della pasta ha continuato ad aumentare inesorabilmente ma c’era chi sperava che adesso ci potesse essere una flessione. Al contrario proprio negli ultimi mesi i prezzi sono saliti in modo importante fino ad arrivare a sfondare il tetto dei 2 euro al chilo attuali.
La speranza è che Mister Prezzi possa direttamente o attraverso un coinvolgimento dell’Esecutivo riportare questi costi a livelli più accettabili. Le famiglie dal canto loro ripiegano andando al discount dove questo alimento ancora si può comprare a cifre abbordabili. Lidl, Eurospin e altre catene di discount sono salite in cima alle preferenze delle famiglie offrendo un po’ di respiro per quello che riguarda la pasta e non solo.
Si tratta di uno dei tanti effetti perversi dell’inflazione che costringe tante famiglie non soltanto a stringere la cinghia sul fronte del cibo ma alle volte persino su quello della salute e di altri generi di prima necessità. Il rischio è che i prezzi possano aumentare ancora e c’è chi cerca di fare provviste nonostante i costi elevati.
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