Il rischio di ritrovarsi a dover gestire le conseguenze di un danno provocato dal vicino di casa può riguardare potenzialmente tutti. Ma come comportarsi in questi casi? Ecco una serie di accorgimenti dallo scopo puramente informativo
Sia che si abiti in condominio che in una villetta a schiera, bifamiliare o singola, il rischio che un vicino di casa possa provocarvi danni di qualsiasi tipo va tenuto in considerazione. Ma come occorre comportarsi qualora dovesse accadere? Le cose potrebbero infatti essere tutt’altro che semplici da gestire ma ci sono alcune cose che è possibile fare prima che la situazione degeneri rischiando di tradursi in denunce o avvisi da parte dei legali.
Anticipiamo che si tratta di una procedura dallo scopo puramente informativo e priva di valore prescrittivo e che per ulteriori dettagli è sempre bene richiedere la consulenza di un professionista. Ma quanto riportato di seguito potrebbe comunque esservi molto d’aiuto.
Danni provocati dal vicino di casa, come procedere per evitare il tribunale
Pensate ad esempio alle crepe o alla caduta di intonaco o addirittura il parziale crollo di una parete o di un soffitto, un buco o infiltrazioni provocati in casa vostra a seguito dei lavori di ristrutturazione di un vicino appartamento; non appena ci si rende conto del danno è bene capire come muoversi nell’immediato: la prima cosa da fare è sicuramente informare il vicino di casa del danno da lui involontariamente provocato in casa vostra. Ma non solo: occorre avvisare immediatamente anche l’amministratore di condominio con una comunicazione tracciabile (raccomandata o ancor meglio un’email) allegandovi alcune foto del danno.
Qualora né il vicino né l’amministratore rispondano alla comunicazione non si potrà far altro che procedere per vie legali affidandosi ad un avvocato per l’invio di una formale richiesta di risarcimento danni. Le strade in questo caso sono due: si potrà trovare un accordo mediante un tentativo di negoziazione assistita qualora il danno sia di entità lieve e comunque di importo non superiore ai 50mila euro. Senza negoziazione si dovrà aprire, presso le sedi giudiziarie, un contenzioso.
La legge in tal caso prevede che sia il proprietario dell’abitazione che effettua lavori di ristrutturazione a dover effettuare il rimborso danni. È il Codice Civile a specificare che ognuno è formalmente responsabile di ciò che ha in custodia. Da sottolineare inoltre che se il danno provocato riguarda le tubature non solo sarà prevista la riparazione del danno da parte del proprietario ma anche il versamento di una somma a titolo di risarcimento.
Danni causati dall’impresa appaltatrice
Qualora invece il danno sia stato provocato dall’impresa appaltatrice del vicino di casa, il Codice Civile prevede che sia sempre il committente ad avere il compito di verificare che i lavori vengano eseguiti con le dovute attenzioni assicurandosi che nessun danno venga provocato a terzi. Come previsto dalla Corte di Cassazione sarà sempre lui il primo responsabile dei danni causati ma, in questo caso, potrà rivalersi sull’azienda che li ha effettuati chiedendo loro un risarcimento. Tale richiesta dovrà essere inviata dal committente che dovrà indicare chiaramente qual è l’azienda coinvolta con la raccomandazione di non agire in maniera diretta bensì informando l’assicurazione dell’impresa.