Un ulteriore aumento e i lavoratori plaudono al Governo: vediamo la nuova sorpresa sullo stipendio mensile.
Nelle ultime ore si parla di un aumento di 55 euro medio in busta paga. Il Governo fin dal suo insediamento si è detto ostile alla logica dei bonus ma favorevole ad un aumento del taglio di cuneo fiscale. Con il nuovo taglio a cui sta lavorando il Governo, ci sarà la possibilità di avere 55 euro in più al mese. Nel nuovo Decreto Legge sul lavoro scatta questa possibilità e vediamo a chi saranno riservati questi ulteriori soldi in più.
Con l’inflazione all’11% un aumento della busta paga è necessario ed avere 55 in più ogni mese inclusa la tredicesima non è poco. Il Governo Meloni coerentemente con quanto promesso nei mesi passati vuole ridurre ulteriormente il cuneo fiscale. Ricordiamo che è stato già ridotto del 3% per i redditi entro il 25.000 euro e del 2% per i redditi tra 25.000 e 35 mila euro. Arrivano tagli aggiuntivi.
Al momento è confermato un taglio del cuneo fiscale di un altro punto percentuale. In pratica questo significa che se il proprio reddito è inferiore ai 25.000 euro il taglio sarà del 4%. Chi invece è più fortunato e percepisce un reddito entro i 35 mila euro all’anno potrà godere del taglio del 3%. La Fondazione Nazionale Commercialisti ha fatto delle simulazioni che rivelano come chi ha un reddito fino a 20.000 può vederselo aumentare di circa 11 euro netti al mese già da maggio.
Se il reddito è sino a 23 mila euro l’aumento sarà di 12,50 euro. L’aumento globale per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 25.000 potrebbe arrivare dunque a 55 euro. Invece per chi percepisce redditi fino a 35.000 euro l‘incremento sarà di circa 49 euro. Queste iniziative sono sicuramente benvenute ma ci sono due problemi da evidenziare.
Il primo è che questi aumenti a conti fatti vanno appena a compensare l’inflazione all’undici per cento. Il Governo da parte sua ce la mette tutta per aumentare gli stipendi ma con un’inflazione tale, sostanzialmente il potere d’acquisto delle famiglie è più basso rispetto ad un paio di anni fa. La seconda questione è che vanno ad aiutare chi un lavoro e un introito ce l’ha già.
Il vero dramma italiano sono i tanti disoccupati e i tanti precari che saltano da un lavoro nero all’altro guadagnando cifre da fame e non mettendo i contributi per la pensione. Queste categorie erano aiutate dal Reddito di Cittadinanza anche se non sempre. Con il taglio del RdC per potenziare gli stipendi sostanzialmente si va ad aiutare chi comunque ha un introito più o meno garantito e si colpisce chi è nell’ansia di non sapere come fare ad andare avanti. Proprio per questo tanti stanno chiedendo a gran voce che il Reddito possa tornare e che le misure pensate dal Governo e largamente insufficienti possano essere accantonate o almeno potenziate.
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