Importante capire come funzionano oggi le graduatorie per chi voglia partecipare ai concorsi pubblici.
I concorsi pubblici sono un po’ un oggetto misterioso per tanti Italiani e in questo articolo cercheremo di chiarire quegli aspetti essenziali per potersi rapportare con il reclutamento della Pubblica Amministrazione nel modo più efficace. Al centro del concorso pubblico c’è la graduatoria perché in base ad essa i vincitori possono sperare nell’assunzione.
La graduatoria fornisce un punteggio che è la somma di quelli ottenuti alle varie prove. Nel remoto caso in cui il vincitore del concorso non dovesse accettare si scorre la graduatoria sino alla copertura dei posti. Se si decide di partecipare ad un concorso pubblico si sta rientrando nel meccanismo di reclutamento previsto dalla legge per rimpinguare l’organico della Pubblica Amministrazione.
I bandi e le specifiche di ogni concorso
Il primo passo per ambire a dare una stabilità alla propria vita attraverso uno di questi lavori statali è consultare il bando. I bandi dei concorsi sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale e sui siti istituzionali. Vengono riportati i requisiti per partecipare al concorso, il titolo di studio, il numero di posti disponibili, il tipo di prove e particolari classi di merito che possono agevolare alcuni. In linea di principio un concorso pubblico prevede lo svolgimento di prove scritte, orali e spesso c’è la prova preselettiva.
Se i posti disponibili sono notevolmente di meno rispetto al numero dei candidati, la prova preselettiva sarà più probabile. Le assunzioni partono da chi avrà un punteggio migliore in graduatoria. Essa verrà stilata solo dopo la conclusione del concorso e dovrà essere approvata dalla commissione. A questo punto la graduatoria viene resa pubblica ed è possibile impugnarla e fare ricorso entro 60 giorni.
Pubblicazione ed impugnazione: il limite dei 60 giorni
La pubblicazione è importante perché consente di comprendere se si è stati scelti oppure no e di opporsi. Per impugnare una graduatoria si può presentare istanza presso l’amministrazione oppure fare ricorso al TAR. Se si è ottenuto un elevato punteggio si può direttamente firmare il contratto ed essere assunto dall’ente. Se i posti disponibili ad esempio sono 100 si dovranno scegliere i primi 100 classificati tra quelli che accettano fino a coprire i posti vacanti.
La graduatoria di un concorso pubblico vale 3 anni ma può anche variare a seconda di tipologie particolari di bando o di ente. In questo periodo i bandi sono numerosi anche spinti dalle risorse del PNRR. Monitorare i siti istituzionali è un buon consiglio per chi non voglia lasciarsi sfuggire nessuna opportunità.