Tante novità sulle pensioni e vediamo i decreti che le stravolgono: non c’è solo il DEF.
La riforma delle pensioni è un tema caldo e se il DEF è stato deludente non mancano possibilità di modifiche forti per gli strumenti che aiutano la vecchiaia, l’invalidità e per gli assegni di reversibilità. Il nuovo Documento di Economia e Finanza approvato dal Governo e trasmesso alle camere anticipa le linee essenziali della prossima Manovra Finanziaria. Il Governo aveva promesso una riforma forte delle pensioni ma a quanto pare per problemi di bilancio questa sarà più ridotta.
Le risorse da destinare all’arrivo della tanto sperata Quota 41 non ci sono. Da una parte l’INPS deve spendere più soldi a causa dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione e dall’altra i contributi versati sono scarsi. Ricordiamo che all’inizio del 2023 le pensioni hanno subito un aumento come perequazione all’11% di inflazione e presumibilmente il prossimo anno accadrà la stessa cosa perché l’aumento del costo della vita resta elevato.
Il Ministro Giorgetti fa sapere come le coperture per una riforma ambiziosa delle pensioni non ci sono. Ma le pensioni cambiano comunque per effetto del Decreto Lavoro, del Decreto Invalidità e della nuova riforma del Fisco. Infatti le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità vengono coinvolte dalla riforma fiscale. Le nuove aliquote che usciranno dalla revisione dell’IRPEF saranno soltanto tre.
Parliamo di una aliquota del 23% per i redditi fino a 15.000 euro, un’aliquota del 27% per i redditi tra 15.000 e 50.000 euro e un’aliquota del 43% per i redditi superiori a 50.000 euro. Con la nuova IRPEF gli aumenti possono essere importanti per i pensionati.
Anche il Decreto Lavoro va ad incidere sulle pensioni perché arriva la proroga del Contratto di Espansione. Questo strumento di uscita comoda dal lavoro permette di andare prima in pensione fino a 7 anni per i lavoratori dipendenti di aziende con almeno 15 lavoratori che siano in trattativa per un turnover aziendale di concerto con i sindacati e con le istituzioni.
Ma dal Governo arrivano novità anche per Opzione Donna. Infatti a quanto pare sull’uscita comoda per le donne si dovrebbero ripristinare i vecchi requisiti e quindi per le lavoratrici che vogliono usare questo strumento non ci sarà più la discriminante dei figli avuti. Con il DDL anziani dovrebbero anche arrivare miglioramenti per le condizioni di vita dei pensionati che dovrebbero concretizzarsi in bonus e aiuti soprattutto quando c’è qualche forma di invalidità o di patologia. Dunque anche se il DEF è deludente le novità sulle pensioni non mancano.
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