Il Governo italiano studia nuove misure per aiutare i lavoratori anziani ad andare in pensione e favorire il ricambio generazionale.
Negli ultimi anni, sempre più persone lamentano di essere stanche e stressate prima di raggiungere l’età pensionabile. Questo fenomeno è dovuto ad una serie di fattori, tra cui la crescente pressione del lavoro, la mancanza di tempo libero e la difficoltà di conciliare la vita professionale con quella familiare.
In molti casi, i lavoratori si sentono costretti ad accettare orari di lavoro estenuanti e a dedicare gran parte del loro tempo alla carriera, sacrificando il tempo libero e la propria salute mentale e fisica. Questo può portare a problemi di salute a lungo termine, come ansia, depressione e malattie cardiovascolari.
Inoltre, la situazione economica attuale ha reso più difficile per i lavoratori accumulare abbastanza risparmi per poter andare in pensione in modo confortevole. Ciò significa che molte persone si sentono costrette a lavorare fino a un’età avanzata, anche se sono stanche e avrebbero bisogno di riposo.
Il Governo sta lavorando al decreto Lavoro, che ha come obiettivi principali facilitare l’accesso alla pensione e promuovere il ricambio generazionale. Questo decreto prevede anche importanti misure che avranno effetto fino al 2025.
Contratti di espansione: come funzionano e chi può farne uso
Tra le misure che si stanno considerando, vi è la possibilità di estendere l’accesso ai contratti di espansione fino al 2025. Inoltre, sono stati definiti dei limiti di spesa per l’accesso allo scivolo pensionistico, che saranno di 499,6 milioni di euro nel 2024, 541,4 milioni di euro nel 2025 e 374,5 milioni di euro per l’anno 2026. Ma come funzionano i contratti di espansione per l’accesso alla pensione anticipata?
Secondo quanto spiegato dall’Inps nella circolare n. 88 del 25 luglio 2022, i dipendenti del settore privato che hanno sottoscritto contratti di espansione possono accedere allo scivolo pensionistico a partire dai 62 anni di età.
I destinatari di questa misura, di cui non si conoscono ancora i dettagli in quanto è una novità dell’ultimo momento, sarebbero:
- i soggetti che non rientrano nel programma dello scivolo pensionistico;
- i soggetti con contratto di espansione, con applicazione della misura di riduzione della media oraria.
Nel primo caso è prevista la possibilità di beneficiare di una riduzione degli orari giornalieri, settimanali e mensili, pari a un massimo del 30%. Invece, per i soggetti che rientrano nello scivolo pensionistico previsto dai contratti di espansione con una riduzione degli orari, sarà possibile concordare anche la riduzione fino al 100% per tutto l’arco temporale previsto dal contratto di espansione.
Le misure riguardanti lo scivolo pensionistico saranno applicabili solo ai dipendenti del settore privato, mentre per i lavoratori del pubblico impiego sono in fase di studio altre soluzioni al fine di promuovere il ricambio generazionale e il ringiovanimento della pubblica amministrazione.