Novità interessanti per quanto riguarda i mutui. Ora è la banca che potrebbe doverti restituire i soldi: alcuni contratti dichiarati illegittimi
La crisi economica sta colpendo duramente l’Europa e il settore immobiliare non è esente da conseguenze negative.
Molti aspiranti acquirenti di casa stanno lottando per ottenere un mutuo e quelli che già possiedono una proprietà si trovano ad affrontare difficoltà economiche sempre maggiori. Tuttavia, c’è una notizia positiva per alcuni risparmiatori: a seguito di contratti bancari dichiarati illegittimi, potrebbe essere addirittura la banca a dover restituire dei soldi. Nel resto dell’articolo, esploreremo in dettaglio questa interessante possibilità per i consumatori.
Stipulare un mutuo per l’acquisto della casa è un passo importante per molti cittadini, ma spesso richiede enormi sacrifici finanziari. La crisi economica in corso ha reso ancora più difficile l’ottenimento di un mutuo, portando molti consumatori a dover affrontare tassi di interesse elevati e ad aumentare i loro livelli di indebitamento. Tuttavia, esiste la possibilità che alcuni consumatori abbiano stipulato dei contratti bancari illegittimi, il che potrebbe significare che la banca stessa dovrà restituire loro dei soldi. Nel resto dell’articolo, approfondiremo questa situazione in cui vi sono dei contratti bancari ritenuti illegali e le implicazioni per i consumatori.
I mutui stanno diventando sempre più costosi per gli italiani, con l’aumento del 0,75% deciso dalla Banca Centrale Europea. Tuttavia, la Corte d’Appello di Milano ha scoperto una clausola illegittima utilizzata nelle pratiche bancarie sui mutui a tasso variabile. Questa clausola, chiamata “floor“, è stata giudicata illegittima e la banca potrebbe essere costretta a restituire i soldi ai propri clienti. I mutui a tasso variabile sono legati all’oscillazione di un indice di riferimento, come l’Eurobond, e rappresentano una metodologia che divide equamente i debiti dei paesi dell’eurozona.
La clausola floor, seppur con un obiettivo comprensibile, è stata ritenuta vessatoria dalla Corte d’Appello di Milano poiché imponeva una preventiva informativa e sottoscrizione da parte del mutuatario. La clausola veniva presentata solo nel libretto illustrativo, non riportata per intero al mutuario, generando uno squilibrio giuridico e normativo. Alcune banche si sono tutelate inserendo nel contratto la previsione di una zero floor, che garantiva un’entrata minima per la banca ma è stata dichiarata illegittima e quindi le banche devono restituire i soldi ai propri utenti.
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