Hai paura di essere licenziato? Perché dovresti? Ecco quando l’azienda può lasciarti a casa, anche senza preavviso
Subire un licenziamento è una delle paure più comuni, soprattutto in un periodo di incertezza economica e lavorativa. Cambiare lavoro o trovarne uno non è affatto semplice. Purtroppo, di questi tempi il mercato del lavoro è molto chiuso e le aziende sono in difficoltà nell’assumere nuovo personale.
Tanti lavoratori stanno vivendo situazioni di vero stress, temendo di venir lasciati a casa da un momento all’altro. Ma è così facile che le aziende licenzino i propri lavoratori? In realtà la verità è un’altra. Per un’azienda ogni lavoratore, specie se formato, è una risorsa preziosa soprattutto in momenti in cui c’è più lavoro. Gli esperti di lavoro in merito dicono che la legge può licenziare soltanto per giusta causa. Questo articolo vi farà passare la fobia di subire un licenziamento.
Per quale motivo l’azienda può licenziarti
Lo studio di consulenza sul lavoro Studio Recupero CdL, appunto ha spiegato che soltanto in presenza di ”giusta causa” si può lasciare a casa un dipendente. Gli esperti, tramite il social network TikTok, hanno spiegato anche cosa consiste per “giusta causa”, facendo alcuni esempi che valgono un licenziamento.
I consulenti al lavoro spiegano che soltanto in presenza di una condotta grave si può licenziare un dipendente. Questo comportamento deve essere dunque così dannoso da non permettere nemmeno la prosecuzione seria del rapporto di lavoro. “In questo caso il licenziamento può avvenire in tronco e senza preavviso”, spiega lo Studio Recupero CdL. Alcuni esempi sono l’abbandono del posto di lavoro, appropriazione o danneggiamento volontario di beni aziendali.
Altri esempi sono falsi certificati medici, grave insubordinazione ai superiori, falsificazione del cartellino presenze o dipendente che in malattia lavora per altre aziende. Se non hai compiuto una di queste azioni, allora puoi stare tranquillo che il tuo posto di lavoro non è a rischio.
Questo chiaramente nel caso in cui tu sia in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Per chi invece vive di contratti a tempo determinato (i lavoratori precari) il rischio è quello di non ricevere il rinnovo contrattuale una volta concluso il periodo di tempo garantito da suddetto contratto. Anche in questo caso, però, se il dipendente in questione lavora con costanza e profitto, per l’azienda privarsene potrebbe essere un problema. Tendenzialmente queste cercano di mantenere i lavoratori e se ne privano solo nel caso in cui ci siano gravi problemi di bilancio.