Il termine di 12 giorni è diventato tassativo e tutti i correntisti lo devono conoscere: vediamo cosa fare e di che si tratta.
Gli italiani hanno il loro sudati risparmi in banca ma ci sono alcune operazioni e alcuni termini che il correntista di norma ignora e che invece è importante conoscere. Se vuoi trasferire il tuo conto corrente ma hai paura di ritardi e disservizi ci sono alcune tutele che la banca deve offrirti per legge.
Un conto corrente è necessario per la gestione dei soldi. Ci consente di tenerli al sicuro e di prelevarli oppure di fare un bonifico. Attraverso l’home banking i correntisti controllano quando viene versato loro lo stipendio oppure la pensione. Il Governo conduce la sua lotta al contante per evitare evasione fiscale, riciclaggio di denaro sporco e questo rende questi strumenti ancora più necessari. I costi di gestione del conto aumentano sempre di più e gli italiani si dicono insoddisfatti della loro banca. Quando controllano i costi per la gestione si rendono conto che sono diventati insostenibili.
A questo punto il correntista si guarda intorno e scopre che c’è una banca che gli offre tassi migliori e decide di chiudere il conto presso la banca vecchia e aprirlo presso quella nuova. Ma la banca che stiamo lasciando può in qualche modo ostacolarci in questa attività? Trasferire su un altro conto i nostri soldi è un diritto del correntista. È quella che in gergo viene chiamata “portabilità” e non implica la chiusura del conto.
La portabilità è un vero e proprio trasferimento di tutte le operazioni che facevamo presso il vecchio conto, su uno nuovo. Grazie alla portabilità si possono trasferire in blocco gli addebiti diretti, i pagamenti delle utenze, i pagamenti delle rate del mutuo, eccetera. Dunque non ci sarà bisogno di chiudere tutti questi rapporti con i terzi presso la prima banca e riaprire nuovamente presso la seconda perché saranno trasferiti automaticamente e questo è un diritto.
Ci sono sanzioni salate se il trasferimento non dovesse essere entro 12 giorni lavorativi. Di solito è la banca a farci pagare delle sanzioni quando ritardiamo i pagamenti ma stavolta sarà proprio l’istituto a doverci pagare per ogni singolo giorno di ritardo se supera i 12 giorni lavorativi previsti dalla normativa. L’indennizzo fisso è di 40 euro se l’istituto non rispetta i termini previsti dalla legge. Inoltre ci sono anche maggiorazioni se la banca fa un ritardo particolare. Dunque tutti i correntisti che abbiano la necessità della portabilità possono stare tranquilli perché se la banca perde tempo o cerca di ostacolarli, il danno sarà per l’istituto e non per loro.
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